Bambino di 11 anni, è ansia da prestazione?
Buongiorno, sono una ragazza di 19 anni e ho un fratello che ne ha 11. È sempre stato chiaro che io e lui abbiamo due caratteri molto diversi: io tranquilla, introversa, riservata, lui invece estroverso e vivace. Ho sempre notato che però, sin da piccolo, manifestava una sorta di ansia o paura a fare delle cose, anche semplici, come andare al parco a giocare con gli amici o partecipare ai dei gruppi gioco (come quelli organizzati dalla parrocchia ad esempio), prima di accompagnarlo in questi posti infatti o ci mettevamo un bel po' a convincerlo oppure si preparava con cura, scegliendo bene cosa mettersi, aggiustandosi i capelli, ma una volta lì si divertiva molto e dimostrava il suo carattere vivace ed estroverso.
È un comportamento che ho ritenuto esprimesse sempre un po' di "ansia", ma mia madre continuava a dire che essendo un bambino che cresce molto velocemente (a 11 infatti è già quasi del tutto sviluppato) ci tenesse semplicemente al suo aspetto. Ho cercato di crederle, ma ora si è manifestato un problema, se così posso chiamarlo. La situazione sanitaria odierna ci obbliga a seguire delle lezioni online e le sue maestre le svolgono, ma non tutti i giorni. La sera prima della lezione mio fratello non riesce a dormire, dice che ha caldo, che nella sua camera non sta bene, insomma inventa un po' di scuse e viene a dormire con me, dove si addormenta in un attimo, durante le lezioni poi, l'indomani, è rigidissimo e non ci vuole intorno. Lui svolge anche delle lezioni private di inglese attraverso un corso, che il martedì svolge queste lezioni online, che lui martedì scorso non ha voluto svolgere perché diceva di avere un forte mal di pancia, passato poco dopo che ha capito che non avrebbe fatto la lezione (ovviamente la sera prima non ha voluto dormire nella sua stanza). Prima dell'emergenza sanitaria inoltre, quando andava a scuola regolarmente, non voleva dormire nella sua stanza la notte della domenica, in quanto dopo aver passato un week-end a casa il lunedì sarebbe dovuto tornare a scuola. Temo sia un comportamento che a lungo andare potrebbe cambiare, mi chiedo se potrebbe arrivare a non dormire. Io cerco di assecondarlo e tranquillizzarlo, ma penso ci sia qualcosa di più profondo che io non posso risolvere. A volte penso sia dovuto al fatto che mia madre esige molto da lui, dato che è un bambino molto intelligente. Lo faceva anche con me, ma non essendo io una cima o comunque fregandomene abbastanza di quello che lei sperava per me non le ho mai dato troppo peso.
Mi chiedo quindi, come posso aiutarlo? Potrebbe essere ansia da prestazione?
Grazie a chi risponderà.
Salve Ilaria,
La sua preoccupazione denota un grande affetto da parte sua, alcuni aspetti nel prendersi cura di suo fratello, nel rassicurarlo, nel comprenderlo sembrano evidenziare che lei su assume anche delle responsabilità nei suoi confronti simili a quelle di una madre. Sembra avere una grandissima capacità nel mettersi nei panni di suo fratello e nel dare senso ai suoi vissuti. Gli aspetti che ha notato di recente legati alle somatizzazioni prima di una lezione, l'insonnia la tensione... potrebbero rientrare dentro a una diagnosi di fobia scolare ma sarebbe necessario consultare uno specialista psicoterapeuta che possa analizzare la situazione con i dovuti strumenti clinici e aiutare la famiglia a comprendere i segnali del disagio da lui manifestati e sostenerlo nel migliore dei modi. Lei già sembra aver compreso alcuni aspetti importanti come ad esempio "l'essere esigente" della mamma che potrebbe tradursi in una maggior attenzione all'aspetto razionale/cognitivo a discapito dei vissuti emotivi del ragazzino. Oppure degli aspetti temperamentali come l'ansia nelle situazioni sociali...ecc sarebbe importante aprire la conversazione con la famiglia rispetto al tema della scuola e aumentare le possibilità di scambio emotivo tra voi membri della famiglia. Io consiglierei di contattare uno Psicoterapeuta Sistemico Relazionale. Che analizzi si le difficoltà di suo fratello ma apra agli aspetti relazionali familiari.
Cordialmente