Come affrontare una situazione di psicosi con ricovero in ospedale
Il mio ragazzo di 41 anni è ricoverato da un mese in ospedale al reparto di psichiatria per psicosi (almeno così mi hanno detto i suoi genitori parlando col primario). Ha avuto un episodio di allucinazioni uditive che l'hanno mandato 'in tilt'. Non voglio soffermarmi sul suo passato ma sul presente in quanto chiedo consiglio su come comportarmi in questa situazione. Per 25 giorni purtroppo ha rifiutato la terapia perchè gli provocava annebbiamento alla vista e carenza di fame, sembra che da qualche giorno abbia accettato la terapia ma ad oggi non so se sta continuando, tutto questo lo so perchè sono in contatto con i genitori i quali gli hanno anche chiesto, su mia richiesta, se posso andarlo a trovare ma lui rifiuta sia di ascoltare un mio messaggio audio sia la mia presenza perchè sembra che si vergogni del suo stato. Immagino che sia in uno stato di rifiuto generale ma penso che sentire la vicinanza delle persone più care sia importante nonostante lo stato mentale in cui si trova. Ho cercato di contattare i genitori senza esagerare avendo pazienza, so che anche loro sono in difficoltà ma è davvero difficile per me trascorrere i giorni senza avere notizie, non pretendo di essere la sua salvatrice ma semplicemente fargli sentire la mia vicinanza. Ho pensato anche ad un modo alternativo, fargli recapitare un quaderno con delle nostre foto se avrà voglia di guardarle. Vorrei capire come affrontare questo momento particolare, a volte penso che vorrei presentarmi in ospedale contro la sua volontà (che sinceramente non so se sia una sua volontà oppure segue le voci che sente), rischierei di peggiorare la situazione? Spero di aver fatto capire il mio attuale stato d'animo sofferente che purtroppo si riflette anche nella mia vita quotidiana...
Salve Sonia, posso solo immaginare la preoccupazione e la sofferenza che stai attraversando. Non è facile non sapere, non potergli parlare direttamente, e non poter prevedere cosa accadrà. Sicuramente il fatto che sia in una struttura dove gli stanno fornendo le cure dei professionisti della salute mentale può garantirti il fatto che non è lasciato da solo ma seguito da esperti in quel settore. Credo che in questo momento sia molto importante che tu trasmetta si la tua presenza e il tuo amore ma ( soprattutto di fronte ad un sintomo di allucinazioni uditive) trasmetta a lui il fatto che lo stai ascoltando davvero e rispettando la sua volontà. Se lui ha comunicato l'emozione di vergogna nel vederti o il desiderio prima di prendersi cura di sè la cosa più sana è rispettare la sua volontà. Certo che anche tu potresti non sentirti vista e ascoltata in questo momento e forse potrebbe esserti utile un spazio psicologico di ascolto dei tuoi vissuti presenti. La confusione, la mancanza, l'incertezza, la preoccupazione possono essere solo alcune delle sensazioni che potresti provare in questo momento e andrebbero accolte in psicoterapia. Le azioni successive andrebbero poi accordate con i professionisti che accolgono il tuo compagno. Questo perchè anche se il tuo intento è benefico potrebbero avere su di lui effetti molto diversi da quelli che prevedi. Questo perchè non sappiamo la fase della psicosi in cui è. Queste risposte le puoi avere solo dai medici che lo seguono. Le auguro le cose vadano per il meglio.