Divisa tra famiglia e carriera
Gentili dottori, Voglio raccontarvi un po’ di me. Sono una ragazza ventitreenne, sono una laureanda in scienze motorie all’università, sono una gran sportiva, la mia passione è il tennis e il ballo. Sogno di diventare insegnante e già sto informandomi sui corsi magistrali della regione. Purtroppo però vivo questo momento con ansia, come sempre l’ho vissuta, perché vengo da una famiglia molto tradizionale e se da un lato mi vedo come una donna in carriera con tanta voglia di fare, dall’altro ho fretta di sposarmi e fare figli. Purtroppo queste due cose in un paese come l’Italia soprattutto non si possono conciliare con facilità, molte volte è impossibile. Specie al sud, dove vivo. Tra i miei difetti c’è il procrastinare. Sono insicura tentando entrambe le cose, quindi a volte rinuncio ad agire. Penso perché la mia insicurezza mi porta a non sapere cosa volere. So che è un’età in cui tutto può cambiare, ma non so che pesci prendere davvero. Vorrei essere aiutata, qualcuno che mi parli chiaro e mi faccia vedere con chiaro. Purtroppo mi sento immobilizzata, come se non riuscissi a prendere una decisione. Come mi divincolo da questa situazione? Avrei dovuto finire l’università a ottobre ma sicuramente mi laureerò fuori corso. Cosa faccio? Con gli uomini pure sono confusa, da un lato voglio trovare l’amore, ma poi ne ho timore perché penso di non riuscire a mantener un rapporto. Non so come fare, mi sento di impazzire
Gent.le Isa,
quello che descrive è un momento comune a molte persone della sua età, ma ciò non significa che sia meno doloroso o frustrante. È in una fase di transizione, una sorta di “terra di mezzo” in cui i suoi desideri, i sogni e le aspettative della società si intrecciano, creando confusione.
Da una parte c’è la tradizione, che la spinge a desiderare la sicurezza di un matrimonio e di una famiglia; dall’altra c’è la sua voglia di affermarsi come donna autonoma e di costruirsi una carriera. Non si tratta di dover scegliere tra queste due strade, ma di trovare un modo per integrarle nella sua vita secondo i suoi tempi e i suoi valori.
Questa insicurezza che sente non è un segnale di debolezza, ma una normale reazione alla complessità delle scelte che ha davanti. L’idea di “dover fare tutto e subito” la porta a bloccarsi. Quello che le serve è darsi il permesso di rallentare, accettare che non deve avere tutte le risposte subito, e iniziare a fare piccoli passi in una direzione che sente sua.
Immagina di essere in un campo da tennis, il suo sport preferito. Ha davanti due avversari, uno a destra e uno a sinistra. Entrambi le mandano palle veloci: da una parte c’è la carriera, dall’altra la famiglia; al centro c’è lei che si affanna, cercando di rispondere a tutti i colpi senza perdere neanche un punto:
ma giocare così non è sostenibile. Invece di correre freneticamente da una parte all’altra, può fermarsi, prendere fiato e scegliere su quale colpo concentrarsi. Nessuno dice che deve rispondere a ogni palla subito. Alcune palle può lasciarle andare, altre le può colpire con calma quando è pronta.
La vita non è una partita in cui deve vincere tutto in una volta. È un gioco lungo, fatto di scambi e pause. E come in ogni sport, ciò che conta è il ritmo: un passo alla volta, imparando a muoversi nel suo campo con fiducia e senza fretta.
Allo stesso modo, nella sua vita reale, può scegliere di dare priorità alla laurea adesso, senza escludere l’idea di costruire una famiglia in futuro. Oppure puoi dedicarsi a conoscere se stessa meglio prima di entrare in una relazione. L’importante è che lei capisca che non esiste un’unica strada giusta: esiste solo quella che le permette di sentirsi in armonia con se stessa.
Spero di esserle stata di sostegno.
Cordiali saluti
Dott.ssa Oriana Adamo
Psicologa - Roma