Dott.ssa Paola Federici

Dott.ssa Paola Federici

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo

Non riesco a superare il dolore della separazione da mio marito

Ho 45 anni, dal 25 gennaio 2012 mio marito è uscito di casa lasciandomi per un altra donna. Abbiamo una splendida bambina di 10 anni che abbiamo adottato nel 2002. Il 13 dicembre 2012 abbiamo avuto la sentenza di separazione consensuale. Io purtroppo non lavoro ma non mi sono sentita di chiedere il mantenimento x me xchè mi sento frustrata, mi passa solo 250 euro x la bambina. In questi mesi sto andando da una psicologa a Parma, sono seguita dal centro antiviolenza delle donne a Parma e adesso vado anche dalla Prof.Torelli a Parma che è una neurologa dove sono seguita x la cefalea ma adesso soprattutto sto andando xchè non riesco a superare il dolore a questa separazione. Mi sento una donna fallita come moglie, forse per tutti i messaggi che il mio ex marito e la sua compagna mi hanno mandato, mi hanno persino scritto che sono una mamma fallita e che mia figlia sta con me solo per pietà. A me queste frasi mi hanno distrutto psicologicamente. Quanto tempo ci vuole per elaborare il lutto della separazione. Io ho sempre creduto nel matrimonio, sono molto credente e per me il matrimonio è un sacramento.....io riuscirei persino perdonare mio marito se tornasse.

Gentile signora lei ha bisogno di lavorare soprattutto sulla sua autostima,ma forse lo sta già facendo con la sua psicologa. Emerge dalla sua mail , piu' che il dolore della separazione, che è un dato di fatto, una grossa difficoltà a valutare le situazioni in modo autonomo e la sua dipendenza da giudizi gratuiti come quelli dell'ex marito e della sua compagna, dai quali si fa distruggere con eccessiva facilità. Anche il non aver voluto contrattare cercando di lottare per ottenere cio' che le era dovuto: il mantenimento della bimba e per sè, indica che ha necessità di un supporto, a mio parere , con l'ausilio di tecniche cognitivo comportamentali, al fine di rafforzare le sue sicurezze e per trovare obiettivi di vita propri e per non sentirsi una fallita. Un matrimonio non dipende da una sola persona, bensì dalla coppia , quindi lei non ne è la sola responsabile di come è andata. L'obiettivo per tornare a vivere è cominciare a considerare le situazioni da altri punti di vista, tra le quali c'è anche lei , come mai si considera cosi' negativamente e rimane in passiva accettazione di cio' che altri decidono al suo posto? questi possono essere solo spunti di riflessione, che le consiglio di approfondire con uno/a psicoterapeuta di questo indirizzo. I miei auguri cordiali.