Mio figlio non riesce a socializzare con gli altri e ogni mattina piange disperato
salve. ho un bimbo splendido di tre anni e mezzo. da settembre va all'asilo, ma non riesce a socializzare con gli altri e ogni mattina piange disperato. è sempre piuttosto passivo, non corre, dove c'è un po' di caos lui sta sempre in disparte. abbiamo temuto che avesso il mutismo selettivo, ma alle maestre parla ( solo per le necessità di base e poco altro ) e qualche parola la scambia ( è molto selettivo e lo fa solo con qualche bimbo ). è un bimbo che mangia da solo, si veste da solo ( pasticciando... ), dorme da solo in camera sua da quando aveva 6 mesi, e abbiamo cercato di viziarlo il più possibile. la maestra dice che è un bimbo che senza un adulto vicino si sente perso, infatti le è sempre attaccato. stiamo facendo psicomotricità per aiutarlo, abbiamo fatto solo 4 sedute ma continueremo. però volevo sapere cosa altro possiamo fare noi come genitori per aiutarlo...ha una sorella di 1 anno e mezzo per cui è anche abituato ad avere un altro bimbo vicino... grazie
Gentile sig. Giorgio,
come prima cosa vorrei dirle che, in generale,occorre tener presente che la capacità di socializzazione del bambino si sviluppa gradualmente, con tempi e modalità differenti per ognuno. Queste differenze dipendono da vari fattori, fra cui il livello di sviluppo del linguaggio, il carattere (ad esempio, un bambino timido impiegherà più tempo), il grado di autostima, nonchè il modo con cui i familiari si relazionano con lui.
Suo figlio ha iniziato la scuola materna solo da 6 mesi e non è raro che, in questa fase iniziale, i bambini possano avere difficoltà a socializzare.
Anche la nascita della sorellina potrebbe avere una certa importanza. Lei non riferisce niente al riguardo, ma la nascita di un fratellino rappresenta comunque un cambiamento importante, e potrebbe essere utile valutare come il bambino l’ha vissuto e come vive attualmente il rapporto con la sorellina che, tra l’altro, rimane presumibilmente a casa, mentre lui è "costretto" ad andare all'asilo.
C’è poi un particolare che mi ha incuriosita: lei ha scritto “abbiamo cercato di viziarlo il più possibile”. Immagino che volesse dire “il meno possibile”, ma questo lapsus ha comunque un qualche significato e potrebbe partire anche da questo per capire meglio cosa sta vivendo suo figlio, eventualmente facendo anche qualche seduta da uno psicologo.