Gentile Silvia, complimenti per il suo percorso universitario che, pare, non risenta del suo malessere interiore. I dati che fornisce mi suggeriscono qualche ipotesi (tutte da verificare): - Un rapporto di sofferenza col corpo e col cibo - un "lutto" per la rottura con una persona cara - l'identificazione con uno stato depressivo nei confronti di un'amica - il disagio di non sentirsi adeguata rispetto alle aspettative materne - la fatica di risultare solare con il mondo esterno - la consapevolezza di aver bisogno di aiuto e di chiederlo a dei professionisti seppur "lontani". Sarebbe interessante sapere se lei con qualcuno si confida, se riesce a mostrare anche le sue parti più fragili e sofferenti a qualche persona intima, questo potrebbe aiutarla e forse sorprenderla. Il mantenere la "mascherina" di persona solare con chiunque immagino sia doloroso. Consigli è difficile darne in questa modalità e senza un minimo di conoscenza dell'anamnesi familiare, ma ne azzardo un paio: - Parlare con qualcuno di fiducia - chiedere aiuto a un professionista e sperimentare una nuova situazione di ascolto e partecipazione al suo dolore. Augurandomi che questa mia possa, se non confortarla, almeno esserle utile per i prossimi passi che farà per aiutarsi a star meglio, le invio cordiali saluti,