Dott.ssa Paola Schizzarotto

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Dott.ssa Paola Schizzarotto

Psicologa

Figli adulti non accettano nuovo compagno della mamma

Buongiorno, sono separata da 10 anni, e i miei 3 figli di 23, 20 e 15 anni vivono con me. Frequento da circa 5 anni una nuova persona che abita a 100 km di distanza da me. Viene a casa nostra 1 volta a settimana e ogni tanto a weekend alterni. Capita, davvero poche volte all'anno che si fermi a dormire per motivi di lavoro in giornate diverse da quelle calendarizzate ( deve partire abito vicino treni) . Le mie figlie maggiori dimostrano insofferenza, evidente disappunto. A loro non piace, potevo scegliere meglio, non è simpatico, quella è casa loro, devo avvisare, non è il suo ostello etc.. Una situazione davvero per me imbarazzante a 51 anni, dover pensare di vivere una nuova relazione come se fossi io a dover uscire di casa ( loro mai) o a farla diventare clandestina. Ho sempre pensato a loro, anche adesso ovviamente e mi rendo conto che non è facile, ma niente viene loro sottratto. Nulla. Il padre ha una compagna, ma siccome i figli non vivono con lui è molto più semplice, se la" gode" lui e non la vedono loro. Quindi è bravo.. Per una madre separata non è così. Mi fanno sentire a disagio. Entrano lo vedono, salutano e se vanno. Litighiamo spesso. Cosa posso fare? Grazie

Cara Barbara

grazie per la condivisione, comprendo molto bene quello che racconta.

Purtroppo mi sento di sconsigliarLe di forzare la cosa, poichè potrebbe ottenere effetti opposti a quelli desiderati. Nonostante gli anni che sono passati e una qualsivoglia maturità da parte dei suoi figli, il padre e la madre rimangono sempre gli stessi, seppur separati. Ogni persona nuova all'interno del nucleo verrà vista come un'intrusione. Per capirne il motivo si dovrebbe approfondire il vissuto dei ragazzi, come hanno vissuto la separazione, che tipo di rapporto c'era tra voi coniugi e voi come famiglia. Anche il rapporto che c'è tra lei e il partner attuale, come si comporta lui con loro, e lei quando è con lui. Ma, anche qui, non si possono costringere i figli o qualcun altro a fare terapia.

Potrei però suggerirLe 2 opzioni:

1. Seppur scomoda, anche economicamente, vivere la Vostra relazione al di fuori delle sue mura domestiche. I figli sono grandi e possono rimanere soli per un weekend. Chieda, se i rapporti sono buoni e lo permettono, anche aiuto al suo ex in questo. Ciò permetterà a lei di sentirsi più libera (anche al suo partner) e di allentare la tensione creatasi in questi anni con i suoi figli che pian piano torneranno a sentirsi "padroni della loro casa" e magari a formulare nuovi pensieri rispetto al suo compagno.

2. (La più difficile) Continuare a vivere la situazione senza sentirsi in colpa e senza voler cambiare i loro sentimenti. Se si sentono di comportarsi così lasciarli fare, cercando di creare almeno uno scudo verso questa ostilità/indifferenza verso il partner, cercando di rendere il più piacevole possibile il momento di convivio. Dovreste diventare una specie di muro di gomma, che non viene scalfito, dimostrando così che il Vostro rapporto è puro e sincero, ma che Lei ama i suoi figli sempre e comunque. Dovreste cercare di comprendere che il loro non è un'ostilità specifica diretta a quella persona in particolare: al suo posto potrebbe esserci chiunque.

Dimostrare un sentimento di accettazione e anche affetto verso una persona che non è il padre, significherebbe, nel loro inconscio, tradire il loro padre e questo per loro è inaccettabile.

Se dovesse avere bisogno di un supporto non esiti a contattarmi, sono disponibile anche online.

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Dott.ssaPaola Schizzarotto

Psicologa - Padova

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