Dott.ssa Paola Schizzarotto

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Dott.ssa Paola Schizzarotto

Psicologa

Introdurreste un padre assente fino ad oggi nella vita di un neonato di un anno e mezzo?

Buongiorno, sono una ragazza madre, ho passato una gravidanza da sola, partorendo il mio bambino e crescendolo in autonomia fino al suo primo anno e mezzo di vita. Grazie a delle casistiche che la vita ad oggi mi ha offerto ho optato di far conoscere il bambino al suo papà biologico, offrendogli l’occasione che lui mai si era, in questo periodo di tempo quindi trascorsi due anni, proposto di fare. Ora il mio pensiero è: sarà la cosa giusta per il bambino? La scelta che deriva da me è coerente con i suoi bisogni? Non avrei dovuto aspettare che il bambino crescesse e chiedesse di poterlo incontrare di sua sana pianta? In cuor mio penso che il non aspettare che il tabù del padre crei un disagio nella vita del bambino sia un fattore positivo, che lui sappia riconoscere in lui la figura paterna sapendo che esiste purché non sia stato presente fin da subito credo sia un valore aggiunto che porterà il bambino a perdonare al padre la sua assenza iniziale. Inoltre credo che per quanto inerente a me e la mia esperienza di donna tradita nel profondo e lasciata sola nell’affrontare una cosa così importante in completa, anche se consapevole, autonomia; possa solo che evidenziare il fatto che io abbia elaborato, o comunque stia facendolo, per lasciare andare la sofferenza subita e crescere evolvendo questo dramma per un bene maggiore: quello del bambino, Mi farebbe piacere sapere da voi esperti cosa pensiate in merito e se ritenete che sia giusto aver agito così in merito al rapporto padre/figlio.’ E anche secondo voi, quali potrebbero essere i primi passi importanti su quali fare caposaldo per non sbagliare nell’atto dell’introduzione ad una seconda figura genitoriale. Un grazie anticipato a tutti voi

Gentilissima, 

Intanto grazie per la condivisione e complimenti per aver affrontato questi passi così importanti da sola: sicuramente questo l'ha resa forte.

Suo figlio è ancora piccolo, non ha biologicamente le capacità di memoria rispetto ai suoi primi mesi di vita, questo almeno fino ai 3/4 anni. L'introduzione quindi della seconda figura genitoriale non dovrebbe causare traumi se fatta nel rispetto dei suoi tempi e delle sue possibili reazioni, ma da come si esprime credo lei conosca già le giuste modalità.

Ciò che invece mi lascia perplessa è capire lei com'è nei confronti del padre che è stato assente. Cosa prova nei suoi confronti, quali erano i vostri rapporto prima, come sono stati dopo, come sono state fatte determinate scelte e che sentimenti e vissuti ha trascorso. Senza queste informazioni non saprei davvero cosa suggerirle. L'unica cosa che mi sento di suggerirle è di fare luce su questi aspetti, nonché sull'affidabilitá di questo genitore. Perché se lo scopo è rimanere con rispetto nei suoi confronti, anche come parte attiva nella vita del piccolo, allora l'incontro ha senso. Se invece lei si sente arrabbiata nei suoi confronti, sfiduciata e quant'altro ci rifletterei un pochino di più. Ai bimbi più che una mamma e un papà servono figure stabili e felici che riescano a creare un clima equilibrato e di benessere dove lui/lei possa crescere.

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Un caro saluto

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Dott.ssaPaola Schizzarotto

Psicologa - Padova

  • Autostima adolescenza
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