Dott.ssa Paola Schizzarotto

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Dott.ssa Paola Schizzarotto

Psicologa

Tra la figlia del mio compagno e il lavoro mi sembra di non respirare più

Ho conosciuto il mio compagno quando sua figlia aveva 9 mesi dopo 4 mesi lui di sua spontanea volontà ha deciso di trasferirsi a casa mia e io non ho fatto nulla per impedirlo anche se all'inizio ho sofferto questa sua presenza costante dato che ero abituata a vivere sola e ad avere molto tempo per me. Inizialmente nei giorni in cui aveva la bambina (c.ca 10 notti al mese ) da 1 anno di età ai 2 durante la settimana lui andava da sua mamma mentre il fine settimana veniva a casa mia. Da un anno e mezzo a questa parte dato che la bambina ha iniziato il nido viene sempre a casa mia e la bambina ( veramente iper attiva e vivace ) mi ha presa al 100% come suo unico punto di riferimento ( vuole giocare sempre con me, fare il bagno, mangiare, andare in bagno ...qualunque cosa la vuole fare con me h.24. Il punto è che io già lavoro tanto tutta la settimana e per metà dei giorni ora ho anche la bambina da tenere anche durante le festività. Lo amo ma inizio a sentirmi soffocare a non avere più una vita ... ormai le mie amiche che prima vedevo una volta a settimana le vedo una volta al mese perchè non ho più tempo. Non esco più, non ho più tempo per andare in palestra o fare qualcosa per me. Più volte ho provato a dire al mio compagno che non ce la faccio arrivando quasi a lasciarlo ( perchè poi io sbotto con lui quando sono esausta ) ma vedo che lui trova sempre la soluzione per un mesetto ( tipo andare a dormire da sua mamma quando ha la bambina almeno in settimana ) salvo poi tornare a riportarmela a casa dopo qualche settimana quando le acque si sono calmate.

Cara Alessia,

possiamo dire che è diventata mamma senza volerlo e senza chiederlo. Diventare genitori è un processo che parte dal concepimento, in modo tale anche da poter "abituarsi" all'idea di questo grande cambiamento. Il suo compagno è un padre e giustamente ha i suoi doveri. E' bello vedere che la bambina si è affezionata a lei e la prende come punto di riferimento.

E' altrettanto bello mantenere un certo equilibrio. Con un compagno e una bimba che vivono con noi non possiamo pretendere di svolgere la stessa vita di prima, con i stessi tempi e gli stessi spazi. E' sempre un gioco di compromessi a cui Lei, probabilmente, non vuole scendere.

Di questo non si deve sentire in colpa ma è giusto che ne parli con lui in modo più fermo. Molto probabilmente la convivenza non è la scelta più giusta per lei, lo si intuisce dalla sua insofferenza anche quando la bimba frequentava meno casa sua.

Dovremmo chiederci sempre il perchè facciamo certe scelte, soprattutto se non ci appartengono. Ma, cosa più importante, essere onesti con se stessi e rendersi conto che, nonostante le migliori intenzioni, forse non siamo in grado di portare a termine certe scelte.

Un caro saluto

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Dott.ssaPaola Schizzarotto

Psicologa - Padova

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