Soffro di depressione?
Buongiorno
da circa due mesi sto perdendo interesse verso tutto quello che faccio, lavorativamente e in tutte le cose in cui prima trovavo piacere.
non vorrei fare niente.
la mattina quando mi sveglio provo solo il desiderio di non alzarmi dal letto.
Ho 33 anni, dopo il liceo ho cominciato a lavorare in un ente che si occupa di progetti artistici e spettacoli, lavoro nella parte organizzativa e mi è sempre piaciuto il mio lavoro e l'ambiente lavorativo tanto che ci ho dedicato tutta me stessa.
Non ho un fidanzato da qualche anno, non ho praticamente amici, mi sento molto sola e se vedo il mio futuro mi vedo ancora più sola e questo mi fa soffrire.
Non sento più motivazione per niente, sento che mi sto "lasciando andare" e non riesco, neanche forzandomi, a interrompere questa spirale negativa.
questa situazione è cominciata dopo una pressione lavorativa del mio capo finalizzata a farmi ottenere più risultati nel ruolo che ricopro ma che non ha avuto l'effetto di migliorarmi ma mi ha fatto invece riflettere su quanto non riesca a cambiare parti del mio carattere per svolgere meglio il mio ruolo (sono una persona molto introversa e nel ruolo che ricopro c'è bisogno invece anche di una buona dose di estroversione e di attivismo).
ho provato nei mesi a cambiare ma non ci riesco, il mio carattere e forse la paura è più forte di me e non riesco ad attuare un cambiamento.
anzi mi chiedo se sia giusto farlo e se per tutta la vita dovrò soffrire in questo modo perché non riesco a raggiungere questo cambiamento o se non sia meglio cambiare strada, anche lavorativamente (tra un po' in questo ente non ci sarà più posto per me se non cambio, questo me lo hanno fatto capire molto chiaramente). Mi chiedo anche se io non cambio perchè in realtà, in fondo, non voglio fare questo cambiamento, ma voglio rimanere così come sono.
da due settimane provo l'istinto molto forte di lasciare completamente il mio lavoro (che nel mio caso è la mia vita, non avendo io altre persone con cui relazionarmi), cambiare completamente vita, "reinventarmi" e ridisegnare una nuova me, che in questo ambito, fatto da persone che mi conoscono da più di dieci anni, non riesco a fare.
ma dall'altra parte ho 33 anni, tanta esperienza ma non ho una laurea e se lascio il lavoro dovrò tornare a vivere con i miei genitori, e non so che strada lavorativa potrò intraprendere.
non so cosa fare, da una parte provo il desiderio forte di cambiare aria, persone, lavoro, città se potessi...rifarmi una vita da capo, dall'altra penso che così sto buttando anni di lavoro e a 33 anni non è facile ricominciare e potrei trovarmi ancora peggio.
non so come uscire da questa spirale di pensieri e cosa fare.
Salve, dovrebbe prima di tutto partire dalla considerazione che nel suo tratto caratteriale dell' “introversione” non c'è nulla che non vada, e che questo semmai la predispone ad attività lavorative che richiedono un approccio più di tipo analitico-speculativo, ad esempio. Quindi non si logori se non ha un'attitudine particolarmente estroversa, perchè ognuno di noi possiede determinati talenti e qualità che la rendono unico e in grado di svolgere attività più consone al proprio modo di essere e di sentire.
In secondo luogo le segnalo che in effetti un aspetto della dimensione depressiva che lei sta attraversando è proprio quello di avere difficoltà ad uscire dalla propria “zona di comfort”, e cioè da una realtà che per quanto spiacevole è pur sempre nota e familiare: questo rappresenta per lei sicuramente “il primo scoglio da superare”.
Non le consiglierei poi, in effetti, di mollare il lavoro così istantaneamente per il momento, se è la sua unica realtà relazionale e remunerativa: ma al tempo stesso, di iniziare subito un percorso trasformativo del suo attuale assetto di vita e rimettersi quanto prima in gioco, chiedendo ad esempio aiuto ai suoi genitori (è importante, per inciso, imparare a chiedere aiuto ad altri in situazioni come queste) perchè la aiutino ad attivare un itinerario di supporto psicologico in questa fase.
Un saluto
Dott. Paolo Dell'Omo