Non ho più voglia di fare nulla
Convivo da un anno con il mio attuale compagno. E' stata una decisione molto veloce, dettata dall'entusiasmo del momento. Un decisione, di per se, che non rimpiango di aver preso, ma che ha intaccato molto il mio equilibrio psico-fisico. La nostra relazione è iniziata pochi mesi dopo essermi trasferita nella mia prima abitazione. Un progetto che mi aveva impegnato risorse materiali e mentali per 4 anni e che ho condotto a termine, come sempre faccio, con grande soddisfazione. Un risultato che mai avrei pensato di raggiungere da sola. Solo con le mie forze. Praticamente il sogno di una vita. Fino a quel momento ho avuto una relazione molto importante, a distanza, con una persona che però non aveva deciso di venire a vivere con me. Così, terminata la relazione con questa persona, ho incontrato il mio attuale compagno, che però, dopo pochi mesi, non ha voluto, per diverse motivazioni venire a vivere da me. Ho lasciato quindi la mia nuova casa e dentro i ricordi di una vita di tutta la mia famiglia (mobili, libri accuratamente recuperati) e mi sono trasferita da lui. Nei primi tempi facevo la spola, da casa mia a casa sua, fino a quando ho dovuto per ovvie ragioni logistiche, trasferirmi completamente. Ho portato con me solo i miei vestiti e poche altre cose. Foto principalmente. Alcuni mesi dopo ho affittato l'abitazione per sopperire alle spese che si erano di fatto raddoppiate, quelle per la mia casa e quelle nella vita in due nella nuova casa. Ho dovuto affrontare un periodo economicamente disastroso che mi ha portato a chiedere la sospensione del mutuo. Scelte e problemi che ho affrontato senza dire niente a lui, per non dargli pensieri e per non condizionare il nostro percorso insieme.
Tutto questo per me è un grande dolore, che ho cercato di gestire, reprimere a volte, vedendo i lati positivi, cercando di non creare tensione nella nostra relazione. Lui mi ha fatto stravolgere la sua casa per farmi sentire di più a casa mia, per renderla un posto che potesse piacermi come casa mia, ma, nonostante sia riempita di dimostrazioni d'amore e nonostante la nostra relazione vada molto bene, non riesco a non sentirmi come se mi mancasse qualcosa. Spesso mi sveglio triste. Senza energie, ho iniziato a rimandare le cose a non affrontare i problemi come ho sempre fatto. Ho iniziato ad avere problemi con il lavoro. Non mi interessa più nulla. Vivo una quotidianità che mi spaventa perchè appunto molto vicina a quella routine che nella mia solitudine mai avvertivo. Mi manca la mia casa. Mi mancano le mie cose, i miei tempi, mi manca molto la mia vita da single, nella quale era tutto in un ordine perfetto come nella mia casa.
Sto vivendo un momento mai vissuto prima. Ho 42 anni, sono sempre stata molto libera, non ho figli e adesso mi occupo del mio compagno di 51 anni, anche lui senza figli e senza un matrimonio alle spalle, con tutte le mie energie. E' un uomo che si aggrappa molto a me. Io mi devo armare spesso della forza che non neppure per me pur di sostenerlo. Non so se sia questa cosa che mi toglie quella vitalità e determinazione che avevo. So solo che fino ad un anno fa riuscivo a darmi un obiettivo e raggiungerlo, sempre. Ora riesco a malapena a fare il mio lavoro.
Da quanto lei riporta, traspare che lei attribuisca troppa importanza al mantenimento del benessere emotivo del suo partner a detrimento del suo. Per cominciare, dovrebbe sentirsi in diritto di parlargli della situazione economica a cui è andata incontro: inoltre, lei dovrebbe cercare più di autosostenersi piuttosto che privarsi delle energie necessarie per sostenere il suo partner. Non è da escludere che lui tenda ad appoggiarsi psicologicamente a lei ritenendola più forte di quanto appaia. Un percorso psicologico mirato a renderla maggiormente consapevole delle dinamiche di coppia in corso potrebbe risultarle utile quanto opportuno.
Un saluto