Suicidio
Egregi dottori, vi informo che probabilmente, state leggendo il messaggio di qualcuno, che ha maturato la decisione di interrompere (in modo estremamente ponderato) il suo ciclo vitale.
È dalle scuole medie, che è sorta l'idea di suicidarmi.
Oggi ho quasi 28 anni, e quest'idea, non si è mai attenuata.
Vi scrivo perché vorrei comprendere dagli esperti, il motivo per cui mi pesa così tanto la vita.
Negli ultimi tempi, vado a letto con la speranza di non svegliarmi più.
Maledico ogni giorno che vivo, e maledico il giorno seguente, in cui sono costretto, a mio malgrado, a dorvermi svegliare.
Io non odio la vita e ritengo che sia preziosissima, ma nel mio caso non ritengo sia prezioso colui che la vive.
Odio me stesso in un modo incredibile.
Se solo ne avessi il coraggio, mi ucciderei nel modo più lento e doloroso possibile.
Odio me stesso perché vivo di sogni che non riuscirò mai a realizzare, vivendo certezze che io stesso, con la mia inettitudine, smonto ad una ad una.
In una società di vincenti, non c'è spazio per chi come me è solo capace di perdere.
Sono inadatto alla vita ed ogni giorno trovo conferma.
Non odio la vita, ma vorrei non essere mai nato, mai esistito, cancellando ogni traccia di me.
In questo mio sfogo, ci tengo a precisare che non cerco aiuto, perché la mia decisione è ponderata da anni di sofferenze.
Non sono interessato a cambiare idea.
Anche se esistesse il metodo che al 100% mi permetterebbe di cambiare e migliorare la mia vita, non lo accetterei. Non sento proprio più il bisogno di vivere, ma visto che non l'ho mai confidato a nessuno in tutti questi anni, mi farebbe piacere sapere, come analizzerebbe tale questione, un esperto del campo psicologico.
Ciò che dice è molto molto angosciante ed interessante da un punto di vista psicologico. Ipotizzo che lei non ha fatto, e non ha voluto fare mai, un percorso
psicologico. Io glielo consiglio se può, non tanto per farle cambiare idea, visto che tanto scrive di essere irremovibile su questo, ma sull'analisi psicologica così
da rispondere bene alla sua richiesta di "mi farebbe piacere sapere come analizzerebbe tale questione un esperto del campo psicologico".
Avrei una serie di domande da farle le cui risposte mi permetterebbero di analizzare bene la situazione. Perchè si arriva ad odiare se stessi e a sentirsi inadatto alla vita
per ragioni diverse da persona a persona
sulla base di elementi che lei purtroppo non spiega nel suo scrivere. Scrive però per due volte che NON Odia la vita. Lei ama la vita.
Appena sveglio ogni mattina si ripeta questa semplice frase, come una preghiera. ("IO AMO LA VITA"). Nel corso della giornata ogni tanto se la ripeta. E' una frase che può sussurrare e a volte anche gridare. Mi dispiace per l'eccessiva lontananza, lei è una persona che avrei incontrato molto molto volentieri.