Si può essere perennemente infelici a 20 anni?
Ciao, non avrei immaginato di scrivere a degli sconosciuti in cerca di risposte in una sera di venerdì, l'avrei ritenuto da disperati cercare aiuto perché è così che sono stata cresciuta.
Da Gennaio soffro costantemente, una sofferenza straziante che mi fa desiderare la fine.
Una tristezza perenne che sfocia in pianti di breve durata e rabbia, apatia che riverso sulla persona che forse amo (o forse no).
Anche il mio non capire i sentimenti mi crea disperazione e forti momenti di ansia, per il restare sola o lo sprecare tempo.
La situazione già difficile è aggravata dai miei. Mia madre soffre da sempre di crisi isteriche in cui minaccia il suicidio e mio padre vive separato vantandosi di presunti tradimenti e insultandomi (da insulti sessisti a insulti fisici palesemente falsi poi).
Ad Agosto dovrei andare a convivere col mio ragazzo per studiare fuorisede, ma il mio stato di instabilità mi rende difficile ogni possibile scelta. Esiste cura o sono segnata, finita, conclusa? Esiste un sollievo a questa sofferenza?
Buongiorno Sofia,
credo che per lei, da quello che scrive, si renda necessario un percorso terapeutico che la aiuti ad affrontare una tale sofferenza. Questo è il sollievo che secondo me potrebbe trovare adesso.
Se vuole mi può chiamare per fissare un incontro.
Saluti,
Dottoressa Raffaella Cortini