Mia madre soffre di disturbo bipolare con sintomi psicotici
Salve a tutti, sono Luca ed ho 24 anni. Il mio problema si protrae da parecchi anni ormai e scrivo qui perché sconsolato non so più a chi rivolgermi. Vivo solo con mia madre da 5 anni, lei ha una malattia “Disturbo bipolare con Sintomi Psicotici“(Ne soffre da più di 20 anni), peggiorata molto negli ultimi anni. Sono da solo poiché mio padre se ne è andato 5 anni fa e mia sorella(che vive nello stesso stabile) ha una sua famiglia ed una bambina piccola che sta cercando di tutelare da questa situazione. La diagnosi che ho citato prima è stata data da un unità operativa psichiatrica nella zona, in cui mia madre è stata ricoverata cinque volte negli ultimi 2 anni e circa una decina negli ultimi 5 anni. Questa malattia come ovviamente saprete comprende sia stadi depressivi, sia stadi maniacali ed anche misti, attualmente io sono il responsabile dell'assunzione della terapia. Compito arduo da assolvere poiché mia madre, con carattere dominante, mi rende la vita in casa impossibile, tra insulti,ragionamenti insensati, ed urla nella fase maniacale(in cui è ora ed è già stata altre volte) e pianti isterici ed immobilità nella fase depressiva. Ormai sono 5 anni che va avanti questa storia, non riesce a stabilizzarsi e quando ci va vicina smette di prendere la terapia e ricade nella malattia, mia sorella esasperata ed impaurita per le ripercussioni che sta avendo la bambina cerca di evitare i contatti con mia madre, anche perché sono come benzina e fuoco a causa delle bugie di mia madre. Trascurando per un momento il passato, per non dilungarmi troppo, la situazione attuale è la seguente. Io sono senza lavoro e gli ultimi cinque anni li ho passati a badare a lei nelle fasi della malattia, sopravviviamo della sua pensione di invalidità, il che non mi da indipendenza economica, non riesco a trovare un lavoro, adesso considerando gli orari della terapia è un utopia, semplicemente sento di aver perso voglia di vivere, non vedo una via d'uscita. Attualmente dopo le dimissioni di 2 giorni fa, dopo 24 giorni di ricovero, è “seguita“ dal CSM, oggi durante la visita ho chiesto aiuto affermando di non riuscire a reggere la situazione da solo e di pronta risposta mi è stato detto che devo continuare a somministrargli io la terapia e di essere più comprensivo possibile. Tutto ciò considerando che la sera stessa delle dimissioni, a casa, mia madre in preda ad agitazione ha chiamato i carabinieri per una mia presunta aggressione, dopo aver appurato la situazione, sono andati via e mi hanno suggerito come effettuare la richiesta per il TSO(che non vorrei fare, perché secondo me a lungo termine è deleterio), dovesse ricapitare. Sinceramente ci sarebbero infinite altre cose da aggiungere per porvi un quadro meno soggettivo, ma allungherei troppo e renderei il tutto più confuso. Tutto ciò che chiedo è un consiglio su cosa fare, perché non ho più fiducia su chi la segue, non ho più alcun sentimento di amore nei confronti di mia madre e sto perdendo la forza di andare avanti...
Salve in merito alla storia da lei raccontata può richiedere al Csm dove è seguita sua madre di essere seguito anche lei, ovviamente da un medico differente, se riesce ad ottenere un ciclo di incontri di sostegno per sè stesso, potrà chiedere al terapeuta che la segue maggiori informazioni su come gestire sua madre e trovare un suo spazio personale per parlare di sè e dei suoi problemi. Mi rendo conto che la situazione da lei raccontata è faticosa da gestire da soli, ma fino ad oggi c'è riuscito, quindi ha le risorse e le competenze per farlo, anche se dopo 5 anni è normale essere stanchi ed avere bisogno di aiuto nel continuare. Se il Csm dove è seguita sua madre dovesse non accettare la sua richiesta, può rivolgersi ad associazioni private che offrono sostegno ai familiari dei pazienti e a coloro che hanno bisogno di aiuto. Se nella sua città ci sono più di un Csm può rivolgersi anche lì. Spero di esserle stata di aiuto cordiali saluti.