Un senso di stanchezza e di disillusione mi opprime quotidianamente
Salve, scrivo in preda ad uno stato di profonda sofferenza che ormai provo da molto tempo. Sono un uomo di 33 anni che non riesce più a vedere la luce nella propria vita. Un senso di stanchezza e di disillusione mi opprime quotidianamente al punto tale da far fallire qualsiasi cosa faccia( lavoro, studio, relazioni) Con il tempo ho finito per isolarmi da tutto e tutti e maturare un senso di estraneità nei confronti degli altri. I miei genitori morirono quando ero ragazzo ma la nostra non fu mai una famiglia felice. Mio padre era un uomo irascibile e mia madre era una donna fragile e incapace di gestire lo stress che la faceva diventare violenta nei confronti di noi bambini. Lo stato di prostrazione e disperazione in cui mi trovo ora si è fatto poco a poco strada in me a partire dall'adolescenza per poi manifestarsi violentemente dopo i vent'anni. A volte mi sento impossessato da qualcun'altro che mi fa sentire sporco e orrendo o che mi spinge a gesti di ira e violenza incontrollata. Per un periodo su prescrizione medica ho assunto Prozac ma ero assillato da pensieri suicidi soprattutto di notte e il senso di colpa diventava più opprimente( al punto che chiamavo i miei fratelli a tarda notte per scusarmi di cosa accadute dieci anni fa)Il medico mi diceva che poteva essere un effetto collaterale del farmaco ma stavo troppo male e decisi di sospenderlo. Non so più cosa fare e a volte penso che morire per me sia la soluzione più adatta. Ezra
Salve in merito al suo racconto, il suo disagio e la sofferenza sono profonde e di lunga data, provi a rivolgersi ad uno specialista nel privato, ed iniziare una terapia di sostegno. Sospendere i farmaci senza il consenso del medico non è una cosa da fare per il successo della terapia. Attenersi alle indicazioni del medico è importante per la riuscita della terapia. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.