Come faccio a sbloccare questa stasi che c'è a casa mia?
Salve! Mi chiamo Federico e ho 21 anni, con i miei genitori è qualche anno che non ci vado molto d'accordo. Voglio a entrambi un bene dell'anima ma sempre più spesso li percepisco come un ostacolo alla mia crescita. Loro sono da sempre stati iperprotettivi e a me andava bene perché pensavo che crescendo la cosa si sarebbe ridimensionata ma in realtà mi trattano ancora come quando avevo 15 anni. Ogni volta che esco la sera mia madre mi fa pesare il fatto che non chiuderà occhio fino a quando non saró tornato a casa, se mi manda un messaggio quando sono fuori e non rispondo nell'arco di un minuto mi chiama sfuriando al telefono come una pazza. Ho come la sensazione che loro percepiscano il mondo come qualcosa di cui aver paura e che solo a casa si può star tranquilli. Inoltre non sono per niente aperti al cambiamento, per loro “cambiare è sbagliato“ (testuali parole). Mio padre è un dentista e io anche studio odontoiatria ma non riesco a vederlo come un mentore perché dopo un po' dalla laurea ha smesso di aggiornarsi e questo secondo me è molto sbagliato. Come ho detto è parecchio che litighiamo spesso, ogni volta che propongo qualcosa mi rispondono che sono ingenuo e passano i successivi 10 minuti a lamentarsi di quanto sia difficile e faticosa la vita e di quanti loro siano stanchi. Ip da quando ho fatto emergere il mio inconscio ho capito che la vita è piena di opportunità che devono essere colte se si vuole arrivare sulla cima della montagna ma finché loro mi tengono al guinzaglio coglierle mi risulta più difficile di quanto già non lo sia. Vorrei tantissimo andare a vivere da solo ma sono solo al terzo anno su sei di università e prima di vedere qualche soldo ce ne vorrá... Avevo anche proposto di cercarmi un lavoretto ma me lo hanno vietato. Come faccio a sbloccare questa stasi che c'è a casa mia? Come spiego loro che ho voglia di essere adulto e che non potrò recitare per sempre la parte del loro bambino di 15 anni? Io ci ho provato a dirglielo chiaro e tondo ma è come parlare con un muro. Se potete aiutarmi, grazie davvero!!!
Salve in risposta alle sue domande non c'è un modo universale per "mettere in testa" ai propri genitori che si è cresciuti e cambiati. Quello che lei racconta, le sue esigenze ed i suoi bisogni sono legittimi e normali. Lei ha 21 anni e maggiorenne e non ha da chiedere il permesso ai suoi genitori per lavorare, se trova un lavoretto che le permette anche di studiare, si renda autonomo. Lei ha raggiunto una consapevolezza che aspetta di essere messa in atto, quindi di essere vissuta, senza continuare a per tempo con i suoi genitori in continue discussioni. Viva la sua vita in autonomia è maggiorenne! Se ha difficoltà a distaccarsi dai suoi genitori cerchi un collega nella sua città e chieda un appuntamento ed inizi un percorso di crescita seguito dal collega che potrà sostenerla ed aiutarla. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.