Mia figlia adolescente è risentita nei miei confronti
Sono dispiaciuta e preoccupata per quanto è emerso circa 5 mesi fa. Mia figlia diciassettenne improvvisamente ci ha chiesto di andare da uno psicologo, piangeva disperatamente. Da qualche tempo si era chiusa in sé ed aveva un'aria sempre triste. Ci siamo attivati subito ed abbiamo trovato un bravo psicoterapeuta. Ha iniziato le sue sedute 2 volte a settimana e dopo un paio di mesi lo psicologo ha voluto incontrarci. Dal colloquio è emerso che nostra figlia fin da piccolissima ha cercato di mostrare sempre e solo la sua parte migliore ed oggi si scontra con una parte di sé sconosciuta a noi ed anche a se stessa. Tutto ciò le provoca disorientamento. Ha manifestato allo psicologo grande risentimento nei miei confronti. Lo psicologo dice che lei mi vuole così come sono perché le piaccio però mi vuole un po' più per lei. Io sono molto impegnata con il lavoro il telefono etc etc a lei tutto ciò pesa. Io ho sempre cercato di farmi in quattro, sono amorevole e molto accondiscendente, lei una ragazza che rasentava la perfezione, mai un problema né scolastico né é di comportamenti. Mi è crollato il mondo addosso, sono un misto di preoccupazione, delusione, rabbia. Se le sto' addosso dice che fingo, se mi comporto in modo spensierato lei mi evita. Non so che fare e non capisco quale click sia scattato nella sua testa. A volte vorrei tirarle un ceffone per riportarla alla realtà, a volte mi fa tenerezza. Sono risentita anche un po' con lo psicoterapeuta che mi ha puntato il dito contro. Dice che deve tirare fuori tutta l'aggressività repressa ma oltre ad avere un'aria scocciata quest'aggressivita emerge poco. Cosa devo fare?
Gentile Michela, è comprensibile che lei sia rimasta così colpita da quanto emerso dal lavoro di sua figlia con lo psicologo, tuttavia credo che questa sia un'occasione imperdibile per tutta la vostra famiglia ed è importante che non vada sprecata.
Da quel che ho compreso del suo racconto, sua figlia è cresciuta cercando di aderire ad un modello di figlia "perfetta", così come lei stessa conferma in una parte della sua lettera ("rasentava la perfezione, mai un problema né scolastico né di comportamenti.."): non conosciamo i motivi per i quali sua figlia ha fatto così, però posso dirle che i bambini sentono, in modo inconscio e fin da piccolissimi, le aspettative dell'ambiente intorno a loro; questo, insieme al temperamento innato del bambino, può far sì che alcuni reprimano i loro bisogni per venire incontro a quelli degli adulti. E' possibile che la bambina percepisse la mamma come "molto impegnata nel lavoro" fin da piccola e che sentisse di non poter disturbare troppo con le sue richieste o con eventuali problemi (ovviamente è solo un esempio preso dal suo scritto, ma possono essercene molti altri).
L'adolescenza, con i cambiamenti esterni e, soprattutto, interni, ha fatto scoprire alla ragazza "una parte di sè sconosciuta" ma autentica, che chiede di venire finalmente alla luce.
Fare i conti con il proprio sé bambino e sviluppare una personalità adulta fa parte del percorso di ognuno di noi, ma per qualcuno può essere più faticoso, specie per i bambini che sono stati a lungo molto "bravi": vostra figlia sta cercando di fare esattamente questo. L'aggressività può venire fuori in molti modi, ma certamente ci vuole tempo, specie se la persona non è mai stata abituata a manifestarla: confido nel fatto che lo psicologo la aiuterà a gestirla.
Per quanto riguarda voi genitori, credo che la cosa più opportuna da fare sia comportarsi il più possibile con autenticità, avere fiducia nello psicologo e in vostra figlia e, in caso di difficoltà molto marcate, chiedere a vostra volta un supporto alla genitorialità.