Ormai non ce la faccio più a vivere... l’ansia e la paura hanno invaso la mia vita.
Salve, sono una ragazza di 20 anni. Questo è il mio primo anno di università e sto passando un momento terribile. Mi sono iscritta alla facoltà di ingegneria, non essendo sicura al 100% della mia scelta, essendo spinta molto dalla possibilità di trovare lavoro in un futuro ma anche dalla speranza che mi potesse appassionare. Il primo semestre è andato bene, ero molto motivata all’inizio e studiavo tutti i giorni in modo costante, anche di sera con poche pause. Riuscivo a seguire abbastanza bene due materia (analisi e fisica) mentre economia proprio non riuscivo a seguirla soprattutto per l’insegnante incompetente. All’esame di analisi ho preso il massimo, ma nel momento della preparazione di fisica tutto é peggiorato. Alla prima difficoltà incontrata in un capitolo, ho incominciato ad avere paura di non farcela a dare tutti gli esami. Da lì si è aggiunta la paura di economia (di cui sapevo zero). Il tutto mi ha portato a un totale crollo e ossessione: non riuscivo più a mangiare, avevo la nausea, non dormivo ( ripensavo a tutte le cose che non sapevo e cercavo di ripetere nella mente le cose studiate), avevo attacchi di ansia, non riuscivo più a vivere. Mi sono fermata per qualche giorno per poi continuare a studiare a forza per finire la sessione. Alla fine sono riuscita a dare entrambi gli esami, in cui ho preso il massimo dei voti. Il problema è che non ero per niente soddisfatta, ero stata troppo male, non ne era valsa la pena... Nella pausa tra sessioni sono riuscita a riprendermi ma appena sono riiniziate le lezioni sono crollata ancora in quel circolo di ansia e paura di non riuscire a dare gli esami. Ora non riesco più a vivere, sto sempre male, la mia vita è un incubo. Non capisco se questa università non fa per me o sono io che ho un approccio sbagliato, vedendo tutto con troppa ansia ( e quindi non riuscirò in ogni università in cui andrò). Non so davvero cosa fare, sono allo stremo.
Gentile Laura,
Il passaggio dalla scuola superiore all'università è molto delicato e, spesso, se ne sottovaluta l'impatto sulla propria autostima e sul proprio equilibrio: non si tratta solo di "proseguire con gli studi" ma, come dice lei, si tratta di trovare la propria strada, il percorso giusto che possa non solo garantire una buona collocazione lavorativa ma che possa anche "appassionare".
Allo slancio iniziale possono seguire periodi caratterizzati da fatica e frustrazione e dal dubbio di aver sbagliato facoltà. Può dipendere da un esame più ostico, da un insegnante poco motivante o da molti altri fattori, interni o esterni.
Non dimentichiamo che, rispetto alle scuole superiori, dove lo studio è in buona parte guidato dagli insegnanti (tra verifiche, interrogazioni, recuperi ecc) e condiviso con i propri compagni di classe, all'università bisogna essere in grado di organizzare lo studio in totale autonomia, spesso in solitudine (specie in questo periodo di pandemia) e con rapporti molto superficiali con gli insegnanti. Ci si può sentire soli e con davanti un percorso di cui non si vede la fine.
Il fatto che lei abbia poi superato gli esami con il massimo dei voti è indicativo del fatto che ha ottime capacità e che, probabilmente, ha fatto la scelta giusta: non si spaventi per i sintomi che ha provato e cerchi di dare un senso alla sua fatica nell'ottica che le suggerivo prima: lei sta cercando la sua strada e sta diventando adulta, due compiti davvero impegnativi che mettono in moto molte parti profonde e rimaste, fino ad ora, poco accessibili.
Un percorso di psicoterapia potrebbe senz'altro aiutarla sia nel controllo dei sintomi, sia nella conoscenza di sé, delle sue risorse e dei suoi bisogni, facilitando il percorso che sta affrontando.
Le faccio I miei auguri e resto a disposizione