Padre biologico assente: meglio nessun rapporto o accontentarsi del poco che da?
Buongiorno, ho un bambino di tre anni e mezzo che non conosce il padre. Da quando è nato ha vissuto solo con me (la mamma), il padre vive in altra regione e non mi ha mai fatto nessun tipo di domanda sul "suo papà". Il padre lo ha riconosciuto e qualche volta è venuto a trovarlo (ma gliel'ho presentato come Alessio non come papà), dice che vuole esserci ma in realtà non è presente. Mi pongo principalmente due domande: la prima se è meglio lasciare le cose così perchè non ti può mancare una persona che non conosci oppure meglio provare in tutti i modi di agevolare il rapporto? Ma se poi il padre non è costante, non è peggio? Non finisce che si sente ancor più rifiutato? L'altro è, dovrei dirgli io a prescindere chi è il padre? se si in che modo? oppure meglio aspettare che sia il bambino a domandarmi qualcosa? Grazie mille
Buongiorno Marisa, capisco il suo dilemma. E’ vero, il suo bimbo adesso non sta chiedendo del suo papà, probabilmente però crescendo lo farà. Sarà importante per lui sapere chi è suo padre e soprattutto avere un rapporto con lui. Con il papà dovrà parlare in modo chiaro, lui ha detto che vuole esserci, quindi compatibilmente con la distanza, dovrete trovare il modo, adesso inoltre i mezzi tecnologici consentono le video chiamate o simili oltre ovviamente alle visite in presenza. Tutto questo per lei immagino sarà doloroso, mettere da una parte tutte le “ruggini” e la “crepe” che si sono formate inevitabilmente dopo la vostra separazione, ma per il bene di vostro figlio dovrete cercare di avere un rapporto collaborativo. Riguardo poi alla domanda se è il caso che sia lei a dire al bimbo che Alessio è suo padre, secondo me dovreste farlo assieme, lei ed Alessio, il tutto in un modo adatto ai tre anni e mezzo del bimbo e in un modo che senta che entrambi gli volete bene. Non sarà facile, ma secondo me è l’unica strada.
Psicologo, Psicoterapeuta - Vicenza