Dott.ssa Roberta Daminelli

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Dott.ssa Roberta Daminelli

Psicologo, Psicoterapeuta

Per creare una famiglia e realizzare il sogno professionale di mio marito mi sono messa da parte

Buonasera, sono una mamma giovane con due figli un maschio di 16 anni e una bambina di 10 anni.sono sposata da quasi 16 anni e conosco mio marito da 20.sono rimasta in cinta durante la maturità e insieme a mio marito abbiamo costruito dal niente tutto quello che abbiamo. Però purtroppo per creare una famiglia e realizzare il sogno professionale di mio marito mi sono messa da parte non creando niente per me stessa. Mi sono trasferita molte volte ho vissuto in 3 regioni diverse di Italia e tutte le volte che ho cercato di far valere la mia voglia di gratificazione non ho trovato nessuno che mi appoggiasse o mi invogliasse a fare di più. Quindi ho dovuto reprimere tanti sogni tanti desideri anche perchè a priori era inutile chiedere o fare.Questo purtroppo mi ha portato ad entrare in uno stato di insoddisfazione personale e mancanza di capacità nel relazionare con gli altri se non in superficie e molta aggressività nei confronti di mio marito che da anni sopporta le mie giornate no. Purtroppo il nostro matrimonio è in crisi a causa di questi miei comportamenti in cui grido , piango, rinfaccio il passato in cui emerge un altra persona negativa e cattiva ,quando poi nella tranquillità e serenità sono una donna solare, pacifica e molto altruista,innamorata del suo compagno di vita e della vita stessa. Mi sento che ora più che mai ho bisogno di gratificarmi di sentirmi utile e sono stanca di combattere con me stessa a causa di queste crisi di nervi provocate dalla gelosia che provo nei confronti di mio marito visto che lui è superiore a me.Vorrei sapere se fosse possibile se non sono diventata pazza o malata e quale potrebbe essere una soluzione.Grazie

Gentile Anna,

mi sembra che il combattimento di cui lei è comprensibilmente stanca derivi dal volere eliminare la parte di lei che rimpiange, recrimina e rinfaccia. Non è questione di malattia o di pazzia. Il problema è accettare questa parte di sé che lei non accetta e quindi giudica negativa e cattiva. Accettarla e farla convivere con la parte di lei solare, pacifica e altruista che, innamorata di suo marito, si è fatta da parte per costruire insieme a lui una famiglia e per favorirne la carriera professionale. Potrebbe, ora che i figli sono più grandi, creare qualcosa per se stessa dando voce ai suoi sogni e desideri. Innanzitutto potrebbe interrogarsi su cosa le piacerebbe fare, quali sogni e desideri ha dovuto reprimere, e perché, quando ha cercato di far valere la sua voglia di gratificazione, ha avuto bisogno di cercare qualcuno che la appoggiasse e la invogliasse a fare di più. In che senso era a priori inutile chiedere o fare? Inoltre, perché pensa che suo marito sia superiore a lei? Cerchi di essere la fautrice del proprio cambiamento, magari parlandone proprio con suo marito e spiegandogli cosa potrebbe farla sentire più soddisfatta e realizzata anziché gelosa di lui.

Buona fortuna e buona realizzazione!

domande e risposte

Dott.ssaRoberta Daminelli

Psicologo, Psicoterapeuta - Bergamo

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