Dott.ssa Roberta Monda

Dott.ssa Roberta Monda

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Disturbo borderline e diagnosi

Buongiorno,
sono una ragazza di 26 anni che ha iniziato una terapia da circa un anno per problemi di ansia e depressione. Con la dottoressa che mi ha preso in cura si era instaurata una buona alleanza terapeutica e dopo le sedute mi sentivo più sollevata, anche se non avevo riscontrato miglioramenti, dato che i periodi critici hanno continuato a verificarsi.
Non ricordo bene come, ma sono incappata online in un sito che descriveva il disturbo borderline di personalità e mi sono riconosciuta immediatamente. Come se tutta la mia vita potesse ad un tratto essere spiegata: la sensazione di tradimento e di abbandono che provo nei confronti del mio partner, i repentini cambi di umore, l'impulsività, la dissocciazione, le abbuffate, la sensazione di essere in controllo e poi di perderlo completamente, la tendenza ad assolutizzare tutto, la profonda sensazione che tutti mi abbiano fatto qualcosa di brutto anche se so che non è così, i pianti, i pensieri di suicidio e soprattutto una grande rabbia, aggressiva che si scatena e non mi so spiegare.
Ho detto alla mia psicologa che ritenevo di poter avere questa sindrome, e lei, visibilmente spiazzata, dopo molti giri di parole mi ha detto che non ce l'ho, magari ho qualche tratto.
Mi sono sentita molto male perchè pensavo di aver trovato una spiegazione.
A questo punto mi chiedo cosa sia meglio fare, perchè anche se la dottoressa avesse ragione ho paura che la terapia potrebbe risentire del fatto che io sono convinta di una cosa diversa da quella che lei ritiene. Mi chiedo se sentire un diverso parere potrebbe essere sensato. Mi chiedo anche se magari riferirsi a tratti del disturbo invece che al disturbo sia un modo per evitare di incastrarmi in una diagnosi netta. So che può sembrare inutile soffermarsi sulle parole, ma io avevo provato grande sollievo nel riconoscermi in questa sindrome, come se il mio essere irrazionale e incontrollata e eccessivamente emotiva non fosse colpa mia (non nel senso che la diagnosi mi permetterebbe di sentirmi deresponsabilizzata delle mie azioni, ma mi aiuterebbe a giustificarne le cause).
Grazie a tutti dell'attenzione

Gentile Francesca,

sono molto colpita dalla sua richiesta, perchè leggo, accanto alla necessità di una diagnosi precisa, la necessità di un significato che possa fornirle la fiducia necessaria ad affrontare le sue difficoltà. Io credo che questo sia molto importante da affrontare con la sua Terapeuta, con la quale, come lei ha detto, c'è una buona alleanza terapeutica, perchè fa parte del suo percorso. Cara Francesca, sicuramente è importante capire per poter affrontare, ma ricordi che lei non è la sua diagnosi, è una persona unica che ha fatto la scelta coraggiosa di prendersi cura di se stessa. Non si scoraggi, prosegua con fiducia il suo cammino che, seppur difficile, le permetterà di riprendere in mano la sua vita. Tanti cari auguri,