Non so se è meglio lasciarlo o no
Buonasera, scrivo perché sono giorni in cui penso a cosa dovrei fare, cosa sarebbe più giusto, ovvero mollare il mio attuale fidanzato oppure lasciare che passi questa fase di infatuazione verso un altro ragazzo che ci ha provato con me e con cui ho interessi in comune, che mi attrae esteticamente e anche per la personalità che fin'ora ha mostrato, ovvero estroversione, apparente sicurezza di sé stesso, e sembra una persona che ama uscire nei locali o alle feste. Era da circa un anno e mezzo che con il mio fidanzato c'era una crisi, però la vedevo solo io, nel senso che lui non ha mai iniziato una discussione con me, non mi ha mai parlato di un problema che notava tra di noi, non si è mai lamentato negli ultimi due anni. È una situazione particolare poiché i primi due anni si era mostrato possessivo, con manie di controllo, geloso, appiccicoso. L'ho mollato e ci siamo rimessi insieme. Da quel momento non è più stato così, ma anzi ha iniziato ad avere tantissimi impegni per cui il tempo in cui voleva vedermi era sempre meno, a volte capitava anche una sola volta a settimana, o una volta ogni due settimane da quando io frequento l'università. In questa seconda "relazione" lui è molto più distaccato, nel senso che mi scrive meno messaggi, mi vuole vedere meno, a volte nel tempo che si passa insieme sta al telefono, preferisce guardare la partita di calcio che altro, va veloce in macchina (questo l'ha sempre fatto , secondo me è una mancanza di rispetto, per me, per le persone, per gli animali), si innervosisce a volte con poco, anche e soprattutto lo noto in vacanza (per esempio quando ho messo un tagliere in un posto diverso rispetto a quello in cui era prima, o perché a volte dice che sono poco sveglia, che non ragiono perché magari apro una porta spingendo invece che tirando), altre volte lui diventa scorbutico o mogio o non parla tanto senza spiegarne il motivo, per esempio ad una festa di capodanno non ha accennato ad un sorriso, non ama venire con me alle feste o luoghi affollati, se non lo stadio, ai concerti non esprime quanto me la gioia e l'emozione, non canta, è muto. Ad un festival gli dava fastidio la gente per cui si è innervosito, e io di reazione a tutte questi suoi sbalzi di umore divento anche io arrabbiata perché per me non è plausibile fare così senza nemmeno spiegare una ragione, e se c'è la ragione mi sembra ridicola. Comunque ho accumulato una serie di esperienze come vacanze o uscite fuori porta con ricordi negativi, ora non mi va più nemmeno di andare a concerti con lui, o di fare il capodanno in luoghi come piazze, discoteche o dove c'è tanta gente, che è come piacerebbe a me. Oltretutto penso che quando una coppia sia un po' a distanza e si veda poco il tempo che si dedica dovrebbe essere perfetto, quindi non dovrebbe stare al telefono, non dovrebbe addormentarsi (spesso quando decidiamo di stare a casa e si guarda un film si addormenta, o addirittura si è addormentato al cinema, o durante un momento intimo) . Un altro aspetto che non va è nella comunicazione, spesso quando si parla di qualcosa, anche cose di poco valore nella coppia, come la nostra idea sulla cannabis, andiamo a discutere perché abbiamo idee diverse, ma su molte altre cose anche meno importanti. Diventiamo quasi nervosi quando uno sostiene un idea diversa. Altro elemento problematico è l'organizzazione tra noi non funziona, non riusciamo mai a decidere cosa fare per tempo, così lasciamo tutto all'ultimo minuto e spesso accade che non si fa nulla di che, si cade nel monotono. Ora che sono arrivata a far traboccare il vaso probabilmente, mi sono presa una cotta verso un ragazzo, molto diverso da lui, e ne ho già parlato con il mio fidanzato, lui sta soffrendo e dice che cambierebbe per me, che ha capito di aver trascurato la relazione e me. Ma dice anche che ho sbagliato anche io nel non organizzare le giornate. Ora non capisco se dovrei seguire il cuore che ora mi dice solo di provarci con questo ragazzo, ci penso sempre, vorrei rivederlo, oppure, indifferentemente da lui, se dovrei lasciare o no il mio fidanzato. Non vorrei fare la stessa cosa di due anni fa, lasciarlo e poi tornarci .
Ciao Francesca,
ho letto quanto hai scritto e si evince che stia attraversando un periodo molto difficile, che va avanti ormai da tempo. Le relazioni sentimentali dovrebbero essere qualcosa che fa star bene, un valore aggiunto per la nostra crescita personale e la nostra evoluzione interiore. Non un ostacolo.
Certo é che sono influenzate da molti fattori complessi. Alcuni tra questi sono quello che abbiamo vissuto nella nostra famiglia di origine, il rapporto tra i nostri genitori, il nostro copione di vita, etc. Ma, nel tuo caso, credo che la cosa importante per decidere sia comprendere cosa vuoi da un rapporto. Questo non mi é chiaro dalla tua lettera, ma é fondamentale. Quello che vuoi tu! Non quello che qualcun altro ha voluto per te.
Quanti anni hai, poi? Cosa desideri da un rapporto? Le persone non cambiano se non fanno un percorso evolutivo come la psicoterapia, ad esempio. Tanti dicono di voler cambiare, ma infondo vogliono farlo senza cambiare veramente, solo perché hanno paura di perdere qualcuno o hanno bisogno di tenere qualcun altro sotto controllo, facendo le vittime. Questi giochini vanno smascherati, per questo é importante decidere cosa desideri da una relazione e qual'é la persona che più probabilmente può accompagnarti in questo "viaggio", senza sentirsi in colpa e autorizzandosi a volersi bene e ad essere felici.
Buon fine settimana,
Roberto Lugli