Mi capitano giorni in cui piango e ho paura di aver sbagliato
Buongiorno, sono una studentessa, ho 19 anni e sono al primo anno di matematica. È sempre stata la mia unica scelta, dal terzo anno di liceo ho sempre pensato fosse la mia strada. Eccellevo in tutte le materie, ho frequentato il liceo scientifico, e quindi avrei potuto scegliere di tutto. La matematica mi ha sempre affascinata, la vedo come un linguaggio universale a cui tutti possono accedere e da cui trarre risposte. Al primo anno ci sono solo esami annuali, 5 per la precisione, e da febbraio per via del Covid-19 ho seguito le lezioni online. In questo periodo di quarantena l'unica cosa che facevo era alzarmi, seguire la lezione e poi guardare telegiornali. Ho attraversato duramente questo periodo, mio padre ha lavorato per tutta la quarantena, tenendoci sempre in allerta. Mia madre non ci faceva uscire nemmeno per prendere la posta, quando faceva la spesa dopo andava tutto disinfettato e quando abbiamo iniziato ad uscire nella fase due ogni volta che tornavamo dovevamo lavare i vestiti e fare la doccia. È stato tremendo. Ovviamente per tutti è stato orribile non vedere fidanzati, famiglia e amici. A maggio ho dato 2 esami, Programmazione in cui ho preso 18 e ne ero davvero felice perché è stata una materia davvero complessa e un 22 in Fisica I. Da qui ho iniziato ad avere dubbi. Ho visto 1 anno di studio buttato e non avevo la forza di rifarlo. Quindi ho accettato. Mi sono detta "è una materia che non mi entusiasma". Anche se ho convinto tutti che mi andasse bene non era così. Quando facevo la doccia piangevo. Mi sono graffiata il polso mentre pensavo di essere un'incapace. Poi ho iniziato a studiare per un altro esame. Analisi I, corso che ho amato e che ho seguito assiduamente perché il professore era molto coinvolgente. Faccio lo scritto e lo passo con 19. Lo sconforto più totale. Ora sto studiando per l'orale e mi sembra che nulla mi resti in testa. Mi sveglio alle 5 di mattina con l'ansia che mi comprime il petto. Per fue settimane con la scusa che ero a dieta e mi faceva male lo stomaco non ho mangiato quasi nulla, infatti ho perso 3 kg. Parlo con miei amici che sono al secondo o terzo anno e mi dicono che è normale, che il primo anno è difficile per tutti, che devo trovare il ritmo. Io so che sto soffrendo perché nella mia vita programmo tutto. E quando le cose non vanno come vorrei vado in tilt. Di solito però mi succede che magari passo una giornata a piangere e poi mi rimetto in sesto. Questa volta non accade. Mia madre è preoccupata per me, mi ha suggerito di cambiare facoltà ma io penso solo che mi spaventa troppo il cambiamento. Perderei 1 anno, un anno che mi ero guadagnata facendo la primina. Altri mi dicono che non sarebbe sprecato perché mi è servito a capire cosa mi piace veramente. Ma a me non piace nulla, ora come ora non so più nulla, non mi sento più io. A volte mi ritrovo a fare battute con i miei amici sul fatto che forse morire sarebbe molto più facile. Poi torno a casa e ci piango sopra, perché ho capito che le difficoltà le attraverso soffrendo. Forse tutto ciò non può aiutarvi a capire cosa ho, ma io ci provo perché ormai mi sembra tutto inutile
Gentile Signorina,
è semplice: ha una psicopatologia in atto, è un'evidenza clinica.
Non c'è altro.
Tutto quello che racconta ne sono i sintomi, ovvero la manifestazione, l'epifenomeno.
C'è un'unica soluzione valida ed efficace: iniziare quanto prima una psicoterapia di tipo psicodinamico.
Altrimenti, questa problematica se la porta dietro a vita.
Cordiali saluti.
Prof. Roberto Pasanisi
psicologo clinico psicoterapeuta - docente universitario