Stimolare l’attività cerebrale con la profumoterapia

Gli odori sono in grado di evocare piacevoli ricordi, stimolare sensazioni positive e riportare alla mente situazioni vissute. È dimostrato che il senso dell’olfatto ha una connessione immediata e diretta con il cervello, molto più di quanto potremmo immaginare. Gli stimoli olfattivi hanno una grandissima influenza sulla memoria, e sono capaci di portare l’individuo ad una sensazione generale di benessere.

Oggi, i benefici psicologici della profumoterapia, sono avvalorati da diversi studi accademici, da non  confondere con l’aromaterapia che ha tecniche, competenze e obiettivi differenti.

Questo approccio risulta particolarmente efficace per alcuni disturbi del sistema nervoso, che influenzano tutto l’organismo e, se non trattati, potrebbero portare a gravi patologie. La profumoterapia è risultata utile nel trattamento di ansia, attacchi di panico, anoressia e bulimia, paura e fobie, e anche stati depressivi. Ma la profumoterapia risulta particolarmente utile, più semplicemente, nella gestione di stati d’animo negativi come l’insoddisfazione, l’insicurezza, l’aggressività e la frustrazione.

In buona sostanza, gli stimoli olfattivi provocati da particolari odori, attivano la produzione di neurotrasmettitori, come le endorfine, che regolano il nostro stato di equilibrio fisiologico.

In particolare, alcuni profumi, come quello di lavanda e quello di vaniglia, stimolano il nostro organismo a produrre endorfine. Questi due aromi delicati regalano immediatamente una sensazione di benessere, ci ricordano l’infanzia e portano relax. Il profumo di vaniglia riduce l’ansia mentre il profumo di lavanda favorisce il rilassamento e il sonno.

Il piacere che può procurare un determinato profumo dipende molto dallo stato emotivo in cui la persona si trova.

Il motivo di interesse per l’utilizzo della profumoterpia in un percorso di supporto psicologico,  dipende dal fatto che la sensazione di piacere è legata alle memorie olfattive.

Come la memoria episodica ci permette di archiviare un ricordo in determinate aree cerebrali, così la memoria olfattiva ci consente di memorizzare un particolare odore o profumo, con tutte le caratteristiche fisiche ed emotive che porta con sé. Grazie alla memoria olfattiva, infatti, gli individui hanno una sorprendente capacità di rievocare un ricordo del passato, anche molto lontano, quando entra in contatto con un determinato odore.

L’olfatto è sicuramente il più enigmatico dei nostri cinque sensi, ma è quello che incide maggiormente sul nostro inconscio. Niente è più memorabile di un odore, che è capace di resistere all’usura del tempo come nessun’altra informazione sensoriale.

Si tratta di un senso preistorico per l'uomo e per gli animali. Consente di identificare cibo, compagni, predatori e fornisce sia piacere sensuale che avvertimenti di pericolo, come cibo avariato o rischi chimici. Negli esseri umani e negli animali, è uno dei mezzi importanti con cui il nostro ambiente comunica con noi.

Non solo, ma l’esperienza emozionale legata ad un odore è alla base dell’apprendimento degli organismi viventi ed è talmente necessaria alla sopravvivenza che le memorie olfattive vengono trasmesse insieme al patrimonio genetico.

Le molecole odorose, una volta incanalate dalle narici, approdano direttamente all’area del cervello che elabora l’esperienza olfattiva che è collegata al sistema limbico, direttamente connesso alle nostre emozioni (amigdala) e alla nostra memoria (ippocampo). Ecco perché ricordi scaturiti da un profumo sono così vividi e immediati.

Gli odori, pertanto, influiscono sui ricordi e sulle emozioni legate ai ricordi.

Ognuno di noi è stato inconsapevolmente condizionato fin dall’infanzia da determinati aromi, che appartengono alla nostra cultura olfattiva.

In un percorso psicologico, pertanto, l’uso di determinati aromi, può modificare lo stato d’animo delle persone. Profumi evocatori delle vacanze avranno un effetto rilassante, mentre aromi che ricordano la casa e la famiglia saranno rassicuranti.

In particolare, va detto che il funzionamento della memoria olfattiva è tale che anche i ricordi che risalgono all’infanzia sono molto potenti e capaci di suscitare emozioni gradevoli e sono anche i più facili a riattivare.

In pratica, le memorie olfattive non svaniscono mai. La loro forza dipende dal collegamento emotivo che hanno avuto nel momento in cui sono state percepite, e quanto hanno influito nel processo di apprendimento del bambino.

Si può affermare che più antiche sono le memorie olfattive, più profonde sono le emozioni che vengono risvegliate e questo può essere di grande utilità in un percorso di supporto psicologico.

 

BIBLIOGRAFIA

Kandhasamy Sowndhararajan and Songmun Kim, Influenza delle fragranze sull'attività psicofisiologica umana: con particolare riferimento alla risposta elettroencefalografica umana (Influence of Fragrances on Human Psychophysiological Activity: With Special Reference to Human Electroencephalographic Response), 2016 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5198031/

Andrea Butje 1, Elizabeth Repede, Mona M Shattell, Profumi curativi: una panoramica dell'aromaterapia clinica per il disagio emotivo (Healing scents: an overview of clinical aromatherapy for emotional distress), 10/2008 - https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18935936/

Harada H., Eura S. , Shiraishi K., Kato T., Soda T., Analisi di coerenza dei cambiamenti EEG durante la stimolazione olfattiva (Coherence analysis of EEG changes during olfactory stimulation), https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9571297/

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Dott.Rodolfo Vittori

Psicologo - Udine - Gorizia

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