I miei genitori si lamentano del mio fidanzato

Sono una ragazza di 24 anni e sto con il mio ragazzo di 27 da 3 anni e mezzo. Abbiamo un bellissimo rapporto di complicità, rispetto e amore. Fin dai primi momenti della nostra relazione, i miei genitori hanno trovato motivi per lamentarsi di lui, ma negli ultimi giorni pare ce ne sia uno nuovo al giorno. Quello principale nasce dal fatto che lui non ha fatto l’università e sta avendo moltissime difficoltà a trovare lavoro. In realtà lui avrebbe già un lavoro a tempo indeterminato da due anni in Inghilterra, ma vorrebbe lasciarlo per tornare in Italia e stare con me (io mi sono appena laureata e spero di trovare al più presto lavoro al nord Italia). Il problema è che, pur mandando tantissimi curriculum, non lo chiama mai nessuno. I miei genitori si lamentano del fatto che in questi due anni di lavoro lui ha aiutato economicamente i suoi genitori e quindi non ha potuto mettere da parte molti soldi per noi. Sostengono infatti che con lui avrò una vita di rinunce visto che in questo momento la sua famiglia ha difficoltà e lui li aiuta. Sono convinti infatti che li continuerebbe ad aiutare anche quando avremo una famiglia. Dicono anche che in questo modo non ci potremmo sposare perché i suoi non avrebbero i soldi per pagare parte del matrimonio. Ma chi sono io per dirgli di non dare soldi ai suoi, soprattutto adesso che non conviviamo, non abbiamo figli ecc? Di recente io mi sono laureata e mia madre si è lamentata del fatto che lui non mi ha regalato il mazzo di fiori il giorno della discussione ma qualche giorno dopo, quando ho fatto un piccolo pranzo in famiglia per “festeggiare”. Ha avuto da ridire pure sul tipo di fiori che mi ha regalato, in quanto era un bouquet e non un mazzo e non conteneva fiori più costosi, ma fiori che lei ha definito “di campagna”. Mi sono sentita dire dai miei “si vede che è senza soldi, dai fiori che ti ha regalato”. Per il regalo di laurea lui mi ha detto che vorrebbe regalarmi l’anello, ma che non può farmelo ora perché deve prima raccogliersi i soldi e che ora mi fa un regalo più “piccolo” per poi darmi questo più in là. Anche in questo caso mia madre ha sostenuto che avrebbe dovuto farsi prestare i soldi da qualcuno per regalarmi adesso questo anello e che non avendomi dato il regalo il giorno stesso della laurea è come se non mi avesse valorizzata e dato l’importanza che merito. Tutto questo senza considerare che a causa della pandemia è da quattro mesi che non riceve stipendio. Io non do importanza a queste cose materiali, perché mi sento valorizzata da lui attraverso piccoli gesti: mi ha prestato il suo P.C. per scrivere la tesi (il mio è lento e si blocca), mi ha aiutata nell’impaginazione della tesi, mi ha portata con la macchina in copisteria a stamparla (io non guido) e tante altre piccole cose che non sto qui ad elencare. In generale per qualsiasi cosa si mostra sempre disponibile per me e non mi dice mai di no. Io non so che fare perché queste continue critiche alla sua persona mi fanno stare male in quanto tengo molto al giudizio dei miei, ma al tempo stesso spesso litigo con il mio ragazzo in quanto i miei genitori dicendomi queste cose mi fanno crollare tutta la stima che ho nei confronti del mio ragazzo. Inoltre, quando mi dicono queste cose io mi arrabbio e lo difendo, ma loro mi dicono che non mi si può dire più nulla. Io lo difendo perché comunque trovo cattive queste continue critiche e anche anormali, in quanto dopo tutti questi anni dovrebbero averlo ormai come un figlio. Il risultato è che queste continue discussioni mi fanno stare malissimo psicologicamente.

Carissima,

i genitori vorrebbero sempre il meglio per i propri figli e la tendenza è sempre quella di cercare di difenderli perché ritengono che non siano capaci di gestire la propria vita.

Molto spesso, però, i loro obiettivi non corrispondono alla volontà dei figli.

La vita è tua e sei tu che devi viverla come meglio credi, per riuscire a raggiungere la felicità.

Non permettere mai che nessuno, nemmeno i tuoi genitori, nemmeno se lo fanno a fin di bene, si intromettano sulla tua strada.

Può anche darsi che tu stia sbagliando, ma nella vita è meglio il rimorso per averci provato e avere sbagliato per una propria scelta che vivere tutta la vita con il rimpianto di non averci provato.

Per cui, il mio consiglio, è quello di cercare di far capire, con calma, ai tuoi genitori, di avere già scelto e di essere disposta anche a costo di sbagliare, di seguire i propri sentimenti. Devi tranquillizzarli, far capire loro che sei sicura delle tue scelte e di volerle perseguire.

Buona fortuna

dott. Rodolfo Vittori

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Dott.Rodolfo Vittori

Psicologo - Udine - Gorizia

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