Gli obiettivi dell'intervento psicologico
Vorrei proporre in questo breve articolo una riflessione sull'intervento psicologico, riflettendo insieme ai lettori su quale può essere l' obiettivo di cui la psicologia si fa carico. Un modello possibile per la psicologia è quello che fa coincidere le "finalità" dell'intervento con rappresentazioni che hanno un alta desiderabilità sociale. In questo modello le problematiche vengono guardate dal punto di vista del senso comune. Ad esempio pensiamo a "la difesa della famiglia", "la protezione dell'infanzia", "l'ascolto", sono valori ideologici su i quali si può facilmente costruire un consenso rispetto alla desiderabilità sociale, e che la psicologia può scontatamente proporre. La questione è quanto queste costruzioni condivise, possano essere utili per affrontare il problema per cui si chiede una consulenza, per cui ci si rivolge allo psicologo. Spesso anche le persone vicine possono dare consigli facendo riferimento al senso comune, con l'intenzione si essere utili, di aiutare, ma tali proposte possono essere vissute con fastidio perchè non aiutano a vedere risorse, ma appiattiscono il problema sul senso comune, su quello che dovrebbe essere. Una persona si rivolge a uno psicologo chiedendo una consulenza che lo aiuti ad affrontare un problema che vive e che non riesce ad affrontare da solo, nè con il supporto degli strumenti usati fino a quel momento. Il senso comune è uno strumento di cui tutti disponiamo, aiuta a ridurre la variabilità della realtà, ad esempio attraverso gli stereotipi. Ma quando si vive un problema, è evidente che le risorse usualmente messe in campo, non bastano. Il senso comune non aiuta. La persona che si rivolge allo psicologo, con il problema che vive, potrebbe incontrare un professionista che si presenta come "un esperto" su qualche problematica. La posizione di esperto nel rapporto di consulenza è un tipo di relazione che riduce i gradi di libertà che attraverso una consulenza potrebbero essere resi possibili. Con lo psicologo esperto la relazione si configura come una relazione asimmetrica, tra un esperto competente che padroneggia una tecnica, e un utente che non sa, non conosce, e che quindi è in una posizione di dipendenza. C'è uno psicologo forte della sua tecnica e un utente debole. L'intervento dello psicologo-esperto è volto a raggiungere l'obiettivo che la tecnica si prefigge, a priori prima di incontrare il cliente, con pochi gradi di libertà. L'intervento si da' come obiettivo quello di ricondurre a norma. In un altro tipo di intervento colui che chiede la consulenza rivolgendosi allo psicologo clinico è simbolizzato come il cliente dell'intervento, che porta una domanda rispetto a un problema. L'obiettivo della consulenza è quello di sviluppare le risorse presenti, partendo dal problema portato. L'obiettivo dell'intervento, in questo caso, è quello di sviluppare le risorse presenti nella domanda costruendo, attraverso l'intervento, una competenza ad affrontare il problema per cui ci si rivolge allo psicolgo. La metodologia dell'intervento allora passerà attraverso la conoscenza del problema. Attraverso la consulenza, il cliente, viene aiutato a capire il problema che sta vivendo. In questo caso i gradi di libertà sono molto ampi, e le possibilità sviluppabili non sono inscritte in una tecnica, ma specifiche di ogni relazione psicologo-cliente.
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