Dott.ssa Carmela Mastroianni

Dott.ssa Carmela Mastroianni

psicologo clinico, psicoterapeuta

Che cos'è il training autogeno?

Il training autogeno è una tecnica di rilassamento sviluppata negli anni trenta da Johannes Heinrich Schultz, uno psichiatra tedesco.
Si prefigge come obiettivo quello di raggiungere uno specifico stato di coscienza attraverso una tecnica, che si apprende e si applica.

In quest'ottica il training autogeno ha dei punti di contatto con le tecniche di meditazione.

La differenza tra questa tecnica e le altre tecniche di rilassamento o meditazione è nell'attenzione ai correlati fisiologici, e quindi alle misurazione delle modificazioni a livello neurofisiologico.

Il rilassamento, che si sperimenta attraverso questa tecnica, è il risultato di modificazioni, "commutazioni" a livello fisiologico.
Durante il training autogeno "attiviamo" delle zone del cervello, e in particolar modo quella parte del cervello che viene denominata "cervello rettiliano", che è la parte più antica del cervello, mentre "disattiviamo" le parti del cervello più nuove, come la corteccia cerebrale, raggiungendo uno stato di rilassamento.
Uno dei principi su cui si basa il training autogeno è l'ideoplasia, che consiste nella capacità di un elemento ideativo (immagine, pensiero, concetto) di produrre modificazioni somatiche.
Un aspetto interessante della proposta dal training autogeno, è che si realizza "attivamente" un "rilassamento": "una concentrazione psichica passiva".
Il training autogeno, quando viene appreso, diventa uno strumento che può essere utilizzato quando si vuole, da soli, per raggiungere una stato di rilassamento.
Dura una decina di minuti, e la frequenza con cui lo si pratica, permette di raggiungere sempre più facilmente il rilassamento.

Gli esercizi si attuano in tre posizioni: posizione sdraiata, in poltrona e del cocchiere.
Molto importante è anche la respirazione, la quale deve funzionare in maniera progressivamente più automatica e quindi meno controllata.

Il T.A. viene applicato in diversi contesti.
Nello sport per il miglioramento delle prestazioni.
Per alleviare il dolore, per cui alcune declinazioni specifiche del training autogeno vengono usate per la preparazione al parto, e il parto.
E più in generale per favorire una distensione corporea e una sensazione di riposto.

Viene proposto anche per la cura di ansia, insonnia, emicrania, attacchi di panico e in tutte quelle situazioni problematiche dove l'aspetto psicosomatico è rilevante.
In questo ultimo caso, il livello "d'azione" del training autogeno è ovviamente limitato all'aspetto fisiologico, e quindi non tratta il problema per il quale si sviluppa lo stato ansioso e che può essere trattato con un intervento psicologico clinico, indagando sul livello simbolico del problema presentato.
Spesso può essere presentato un T.A. clinico, dove si esplorano le fantasie e i vissuti che vengono stimolati dalla tecnica del T.A.
In questo caso possiamo dire che la tecnica del T.A. viene usata nel setting della relazione clinica, e in quel contesto prende senso, e viene risignificata.

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