Distrutta dopo una storia che mi ha portato molta sofferenza e un aborto
Salve, sono una donna di 39 anni distrutta. La mia vita sembra essere andata in frantumi da quando ho conosciuto un uomo con cui non mi sono inizialmente lasciata andare perchè reputavo troppo diverso da me nonostante ci sia sempre stata grande intesa. Due mesi dopo l'inizio della nostra frequentazione, però, resto incinta e decido tra mille lacrime e sensi di colpa di non andare avanti. Lui è fondamentalmente d'accordo ma ci diciamo che avremmo potuto riprovarci dopo un po' di tempo e che avremmo potuto cercare di lavorare insieme alla relazione. Da lì un percorso in continua discesa. Io mi attacco a lui in modo viscerale e comincio a sognare una famiglia insieme ma passa qualche mese e complice la distanza (lui si allontana fisicamente per un grave problema familiare), di fronte alle mie continue richieste di attenzioni, conferme e vicinanza nella fase della distanza, mi lascia. Riusciamo a risentirci e torniamo insieme qualche mese dopo. A questo punto sono io a dovermi spostare in un'altra città per lavoro e poco dopo il mio trasferimento, scappa di fronte a una discussione che mette in luce di nuovo delle gravi incompatibilità e anche una forte mancanza di impegno e progettualità da parte sua. Da lì in poi non ha mai ceduto alle mie richieste di chiarimento, non mi ha più risposto. E' scomparso nel nulla da quasi tre mesi, tre mesi di dolore atroce. La mia vita dopo tutto questo mi sembra inutile. Mi sento come un rifiuto gettato via, non riesco a pensare a nessuno che possa sostituirlo e a niente che possa lenire la mia sofferenza. Ho passato la maggior parte del tempo da sola a piangere. Aggiungo che sono una persona che ha sempre avuto episodi di grande tristezza, pessimismo e pensieri svalutanti per me stessa sin da adolescente (anche se me ne rendo conto solo adesso), complice forse una situazione familiare con due genitori che a loro modo mi hanno sempre amato e aiutato materialmente ma mai veramente capito, guidata e apprezzata come adulta. Dal canto suo, lui è una persona che ha vissuto ai margini dopo il divorzio dei genitori avvenuto quando era poco più che adolescente e che ha sempre ammesso di avere difficoltà a lasciarsi andare veramente, fuggendo da tutto quello che lo faceva sentire ingabbiato. Se in passato sono andata avanti nella convinzione che ci fosse comunque da parte sua un forte sentimento da cui partire, adesso, di fronte a questa sparizione così categorica e crudele, non sono più sicura di nulla. Chiedo aiuto perché mi sembra di impazzire in alcuni momenti. Sono nella zona di Roma
Buonasera, trapela da ciò che scrive una grande sofferenza. Per la fine della relazione, per l'interruzione di gravidanza per come sono andate le cose che ha descritto. Adesso credo sia arrivato il momento di prendersi cura di se stessa e di mettersi al 1 posto cercando di trovare le motivazioni giuste che possono aiutarla a ritrovare il suo equilibrio. Sicuramente iniziare un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendere meglio quello che sta vivendo e a trovare le risposte a quello che prova. Non si lasci andare e comprenda il suo valore indipendentemente da chi ha accanto. un caro saluto Dr.ssa Rosa Gotti