Buon giorno Cecilia, capisco lo sconforto, la fatica e soprattutto la paura, un genitore ha sempre paura di aver sbagliato e di sbagliare, vorrebbe sapere qual'è l'atteggiamento giusto e la scelta giusta. Penso che anche suo figlio vorrebbe saperlo. Anche lui vorrebbe sapere qual'è la decisione giusta, cosa deve fare e come farlo. Credo che lei voglia essere un buon genitore e lui un buon figlio, entrambe volete sapere la cosa giusta e questo è indice di un legame molto forte e radicato. Forse l'intoppo sta quando lei dice "ho perso fiducia in mio figlio", da quanto dice si evince che le scelte che fa il ragazzo, lei le paragona a sè e al vostro rapporto, come una cartina tornasole di quanto fatto fino ad ora. Bhe, non è esattamente così! Comprendo che lei non condivida la scelta di suo figlio di interrompere la scuola e anche il timore che non riprenda, sono legittimi e plausibili. Nello stesso tempo, non deve credere che questa scelta sia un gesto di rifiuto o ribellione, forse è un ritiro, appunto, un senso di incapacità, una paura che lui ha. Forse può cercare di aprire un dialogo con lui, più franco possibile, dove lei esprime anche le sue varie parti in conflitto, quella amorosa e preoccupata e quella arrabbiata, infuriata, indignata. Può fargli comprendere che vorrebbe saper essere un ottimo genitore, che sa sempre tutto, ma non è così. La strada la si trova percorrendo. Può esplicitargli che anche lei ha paura ed è normale che ce l'abbia lui, che se molla la scuola sicuramente ci sono delle difficoltà e non è mollando che le risolve. Insomma, cercare di ricreare un dialogo ma soprattutto di rimettere insieme le vostre due parti, quelle arrabbiate, rifiutanti e quelle che chiedono aiuto, vicinanza, ecc. Entrambe hanno diritto ad esserci e possono essere integrate, dando buoni frutti. Il fatto che entrambe viviate questi due aspetti contrapposti, ci dice che c'è un gran legame e talvolta proprio questo rende difficile le scelte, perchè mette in primo piano il timore di deludere l'altro. Concordo con lei che su certe cose deve essere ferma, non dura, ma ferma, la ribellione è anche un modo per testare i confini, se lei si mostra facilmente corruttibile, mostra di non avere fiducia in lui, di non tenerci abbastanza e di non essere lei stessa solida. Per potersi fidare di qualcuno, si ha bisogno di sapere che c'è, è affidabile e forte! Parlando di ritiro e di due parti, poi mi viene in mente che lei è separata e suo marito ha reagito in modo sereno alla scelta, quasi indifferente o passivo. Anche questo crea un doppio binario, una confusione nel ragazzo, che non è facile da affrontare. La mamma ed il femminile, pretendono da lui, chiedono delle cose, il maschile si ritira e acconsente passivo! Questa è anche un'età in cui suo figlio ha bisogno dell'identificazione con un modello maschile, per sapere chi è. Quindi, visto quello che può fare lei è da una parte cerca di coinvolgere di più il suo ex marito, per fargli prendere un ruolo attivo, anche solo nel passare del tempo col ragazzo, dall'altra lei deve essere ferma nelle sue decisioni ma anche rassicurarlo e mostrargli che ha fiducia in lui e vede le sue capacità. Ce la può fare! Ce la potete fare! Per cui, coraggio, ci vuole pazienza ed energia. Ma lo faccia con maggiore leggerezza, ci vuole determinazione, ma anche fiducia,in sè e in suo figlio. Vedrà che le sue energie daranno buoni frutti. Buon lavoro!