psicologo, psicoterapeuta, consulente tecnico di parte, consulente stalking, mediatore
É ormai un po' di tempo che avverto un senso di oppressione
Il mio problema potrà sembrare scontato ma ho il bisogno del parere di qualcuno che sappia aiutarmi. É ormai un po' di tempo che avverto un senso di oppressione che mi porta a volte a pensare anche a gesti estremi, tutto ciò é causato dalla indelicata intromissione dei miei genitori nella mia vita. La cosa riguarda principalmente mia madre la quale nell'infanzia é stata poco seguita dalla madre a causa di un problema psicologico di quest'ultima tutt'oggi ancora non diagnosticato. Durante la mia infanzia i miei sostengono di avremi trattata come una principessa riempiendomi di regali,non capendo che i regali non hanno mai attutito l'impatto degli insulti ripetuti che mia madre mi lanciava di continuo. A 14 anni ho conosciuto un ragazzo di 1 anno e mezzo più grande, un ragazzo assolutamente dolcissimo ed educato che ha sempre trattato in modo rispettoso me ed i miei genitori, in quello stesso periodo é iniziata per me un periodo di riscatto in cui grazie alla rabbia repressa che avevo accumulato ero riuscita a far valere la mia voce all'interno della mia famiglia. Un anno fa a 15 anni e mezzo ho avuto il mio primo rapporto sessuale col mio ragazzo e mia madre mi disse,dato che i rapporti tra noi sembravano essersi stabilizzati che potevo parlarle di qualsiasi cosa,mi fidai di lei e scelsi di confidarmi. Da allora mia madre crede di aver acquisito il diritto di poter gestire la mia relazione e a distanza di un anno adesso mi ritrovo a non riuscire più a reagire alle sue continue intromissioni. Si é arrogata il diritto di gestire la mia relazione,con prepotenza ed inopportunamente,al che qualche mese fa ho deciso di smettere di parlarle della mia relazione. Le cose sono peggiorate e da quel momento ha iniziato a trattarmi con sospetto, insinuando cose assurde come che io avessi rapporti anche per strada. Sento questo peso pendermi addosso,mi sento incapace di fare qualsiasi cosa col timore che lei possa pensare male e renderla sospettosa ma così facendo mi sto annullando come persona e non riesco più a vivere nemmeno la mia intimità senza sentirmi in colpa. Non ce la faccio più a vivere come se avessi commesso qualcosa di inammissibile.
Cara Martina,
nessuno ha il diritto di indurti a pensieri che si allontanano dalla vita. "grazie alla rabbia" ti sei sentita per un pò capace di "scontrarti" con tua madre, ma non può solo la rabbia darti la forza di differenziarti. Si avverte un tuo gran bisogno di diventare una donna autonoma e capace di cavarsela in questa vita, ed è giusto che sia cosi. Hai mai pensato di iniziare un tuo percorso di psicoterapia individuale? sono certa che ti aiuterebbe ad affermarti con le persone che ami senza necessariamente doversi arrabbiare . Dovrai imparare a costruire ponti di incontro con tua madre, sapendo che seppur lei dovesse restare ferma nelle sue idee, tu le vorrai bene, ti vorrai bene e andrai avanti senza sensi di colpa. Da come scrive hai una grande capacità percettiva e introspettiva, per cui sei pronta per iniziare un percorso di crescita. Puoi contattarmi sull'albo degli psicologi. Buone cose!