Dott.ssa Sara Ingrosso

Dott.ssa Sara Ingrosso

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Mi sento come se stessi sviluppando indifferenza totale per tutto

Salve! Allora, ho 19 anni e da qualche anno a questa parte non so più cosa mi stia succedendo. Sono stato molto male fino all'anno scorso, male del tipo crisi di pianto, nervosismo al massimo, voglia di star solo e non vedere nessuno, arrivando al punto di non riuscirne a parlare con i miei, non perché non volessi, ma perché sentivo un blocco, o molto probabilmente non sapevo neanche io cosa avessi, ma stavo davvero male. Tutto questo tutti i giorni, per un anno. Ho iniziato a non andare più a scuola a causa delle precendenti bocciature e dall'ansia che mi assaliva la notte prima negandomi il sonno e il mattino dopo, alla vista di tutti i miei compagni di classe. Questo fino a quando ho deciso di mollarla del tutto per un anno intero, e forse lì ho iniziato a riprendermi. Sono stato anche da una psicologa nel frattempo e tutto sembrava andare per il meglio quando ero lì, in quello studio. Mi sentivo al sicuro. Poi col passare del tempo i miei hanno iniziato a non mandarmici più a causa della mancanza di soldi e anche della loro sfiducia nei suoi e miei confronti. Miei perché iniziarono a convicersi che io ci “marciassi sopra“ a questa situazione, mentre nei suoi, perché a loro parere non aveva fatto altro che peggiorare la situazione. Poi, dopo un po' di tempo senza psicologa, sono andato da uno psichiatra che mi ha diagnosticato la depressione e che poteva essere causata da alcuni farmaci che prendevo per il trattamento dell'epilessia. Da lì iniziammo un percorso, ma finì presto a causa di varie discussioni con i miei genitori e sempre per un loro parere. Le cose sembrano andare meglio, cioè niente più pianti, crisi o voglia di chiudersi dentro casa, ma ho paura che non sia così. Mi sento come se stessi sviluppando indifferenza totale per tutto, tranne in alcuni momenti in cui penso al mio futuro, a cosa farò, se riuscirò ad uscire da scuola, alla paura di fallire e deludere ulteriormente i miei genitori. Arrivo anche a pensare di farla finita, ma per quanto possa provarci, non ne ho il coraggio necessario. Ho paura di fallire ancora e ritrovarmi un futuro che non è minimamente ciò che avrei voluto, ritrovandomi solo, o peggio, con qualcuno a cui sarò di peso e per niente d'aiuto.

Buongiorno Simone. Per prima cosa vorrei tranquillizzarti: sei giovane, hai una vita davanti per riprenderti e costruire un futuro ricco di speranze sogni e progetti... non abbatterti e non farti prendere dal panico! Immagino che le crisi del passato e gli scontri con i tuoi genitori possano averti segnato alimentando una sfiducia in te e nelle tue risorse. Tuttavia no devi temere il giudizio: ti consiglierei di riprovare a fare dei colloqui che possano aiutarti a fare chiarezza dentro di te e progettare obiettivi concreti per il tuo futuro in modo da recuperare la forza di andare avanti e guardare con fiducia alle tue capacità. Sarebbe utile anche fare degli incontri insieme con i tuoi genitori, in modo da poter stabilire uno spazio di confronto con loro e allo stesso tempo chiarire quello che deve restare un tuo spazio personale. Non temere di deludere nessuno: i tempi di un percorso di cura possono essere lunghi e lenti, con momenti di stasi o di apparente peggioramento, ma questo non deve fermarti nè deludere loro... abbi fiducia in te stesso e lasciati aiutare...