Dott.ssa Serena Carrai

Dott.ssa Serena Carrai

Psicologo

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presentazione

Dopo la Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Bologna mi sono iscritta alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Breve Strategica di Arezzo.

Esercitare come Psicologa presso il Centro Energy a Camucia.

Sono iscritta all'ordine degli psicologi della Toscana con il numero 6703.

Il mio approccio si basa sul modello di terapia Breve Strategica.

La Terapia Breve Strategica è un Modello di intervento innovativo che si differenzia completamente da tutti gli altri approcci psicoterapici.

Si tratta di un intervento:

breve e focale:una terapia orientata all'estinzione dei disturbi presentati dal paziente che si articola su un numero ridotto di sedute e che si concentra su un obiettivo concreto di cambiamento, concordato congiuntamente con il terapeuta;

radicale:oltre alla soluzione del sintomo, mira a modificare la rappresentazione che il paziente ha del proprio problema nello specifico e della propria realtà in senso più allargato;

efficace: il cambiamento si verifica nell'87 % dei casi ed è duraturo, poiché non si presentano ricadute rispetto al problema presentato;

non farmacologico ma solo psicologico;

indicato: in primo luogo per tutti i disturbi psicologici fortemente impedenti, ovvero caratterizzati da una sintomatologia acuta (ansia, attacchi di panico, fobie, ossessioni, compulsioni, ipocondria, depressione, disordini alimentari), ma anche a problematiche meno impedenti come le difficoltà di coppia e familiari in genere e ai disturbi dell'età evolutiva.

Tengo corsi sui disturbi alimentari e sulle problematiche dell'infanzia e dell'adolescenza.

Nella mia pratica clinica mi sono appassionata soprattutto di quest ultimo campo, che è diventato praticamente il mio settore d'intervento esclusivo. Potete rivolgervi a me per risolvere in poco tempo le seguenti problematiche:

- Comportamento oppositivo –provocatorio: nel bambino: costante opposizione rispetto a regole o a divieti che si esprime attraverso comportamenti disturbanti che possono divenire distruttivi nei confronti di luoghi o persone che rappresentano un tentativo di attirare l'attenzione, seppure in qualità di eroe negativo; nell'adolescente: l'atteggiamento descritto sopra può, da disturbante, divenire violento.

- Psicoastenia: bambino: è tranquillo, pur senza risultati soddisfacenti si impegna nello svolgimento dei compiti e accetta l'aiuto altrui. Le difficoltà iniziano ad evidenziarsi nell'adolescenza; nell'adolescente: il ragazzino si isola, ha scarse relazioni sociale, e in modo più eclatante di ciò che accade nel bambino non si ribella mai, vivendo in uno stato di chiusura significativo. Può, se non riconosciuto e/o trattato, sfociare in uno stato di disturbo di personalità border e/o psicosi, così come in gesti auto lesivi importanti.

- Fobia scolare o generalizzata: nel bambino: usualmente connessa a una relazione morbosa con uno o con entrambi i genitori, per cui l'attaccamento eccessivo impedisce al bambino di sentirsi al sicuro quando lontano dalle figure parentali, che sono a loro volta per prime in ansia per il figlio; nell'adolescente: reiterati comportamenti evitanti rispetto all'oggetto della fobia con ripetuta richiesta di aiuto e/o di protezione o, al contrario, reiterati comportamenti di improvvisa e motivata chiusura.

- Disturbo ossessivo –compulsivo: nel bambino: iniziale richiesta di rassicurazione rispetto a una paura che, non rassicurando, può portare all'esecuzione di veri e propri rituali, mentali o comportamentali, nel tentativo di prevenire che accada qualcosa di temuto, di riparare a qualcosa che è accaduto o di propiziare che accada quello che si desidera. Non infrequente l'osservazione di Tic che, da gesti che stemperano inizialmente la tensione, possono diventare compulsivi, quindi non controllabili e limitanti libertà personale e sociale del bambino; nell'adolescente: veri e propri rituali mentali e/o comportamentali strutturati.

- Disturbo alimentare: nel bambino: i disturbi connessi all'alimentazione non possono inserirsi a questa età all'interno di un vero e proprio disordine alimentare che in questi casi è l'effetto di una paura associata al cibo; nell'adolescenza: anoressia, bulimia, vomiting o binge eating. Più frequentemente nel ragazzo exercising.

- Paranoie o manie di persecuzione: nell'adolescente: il ragazzino sorride molto raramente, manifesta un atteggiamento di chiusura difensiva nei rapporti, è costantemente teso con frequenti crisi aggressive talvolta ingiustificate nelle proporzioni. Sono possibili atti auto ed etero lesivi.

-Disturbi dell'Apprendimento:

La Dislessia è una disabilità specifica dell'apprendimento caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente. Il bambino, all'inizio del percorso di scolarizzazione, mostra difficoltà a riconoscere le lettere dell'alfabeto, a fissare la corrispondenza fra segni grafici e suoni e ad automatizzare tale processo di conversione. Tale difficoltà si ripercuote sull'apprendimento scolastico e sulle attività di vita quotidiana che richiedono la lettura di testi scritti

La Disortografia è un disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi agli aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto da un punto di vista ortografico. Il bambino disortografico presenta una difficoltà nell'applicare le regole di conversione dal suono alla parola scritta e quindi a riconoscere i suoni che compongono la parola, a individuare le regolarità o irregolarità ortografiche e a individuare il corretto ordine con cui questi elementi si compongono.

La Disgrafia riguarda la componente esecutiva, grafo-motoria (scrittura poco leggibile); si riferisce alla difficoltà di scrivere in modo fluido, veloce ed efficace. Il bambino disgrafico può presentare una cattiva impugnatura della penna o matita, poca capacità di utilizzare lo spazio nel foglio, difficoltà nel produrre forme geometriche e nella copia di immagini, alternanza tra macro e micrografia.

La Discalculia riguarda la difficoltà a comprendere ed operare con i numeri e la difficoltà automatizzare alcuni compiti numerici e di calcolo. Il bambino discalculico può presentare difficoltà nella cognizione numerica (meccanismi di quantificazione, seriazione, comparazione, capire il valore posizionale delle cifre, associazione numero quantità, eseguire calcoli a mente) nelle procedure esecutive (lettura, scrittura, messa in colonna dei numeri) e di calcolo (recuperare i risultati delle tabelline, recupero dei fatti numerici e algoritmo del calcolo scritto.

Nell'età infantile l'intervento previsto non si snoda solo nella direzione della cura di eventuali disturbi già conclamati, ma anche in un'ottica di prevenzione di esiti infausti attraverso un intervento indiretto, che utilizza i genitori come primi e principali artefici e protagonisti del cambiamento. L'obiettivo è quello di rendere i genitori dei punti di riferimento affidabili in quanto autorevoli per il bambino e modelli di vita. Il tutto grazie all'applicazione di una serie di stratagemmi atti ad abbassare le resistenze e di riorientare gli equilibri di tutto il sistema.

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aree di competenza

  • Difficoltà educative e del comportamento nel bambino e nell'adolescente

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Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Toscana col n. 6703 dal 19/01/2013

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