Amare un'altra persona

Salve. Sono insieme a mio marito, più grande di me di circa 12 anni, da 10 anni e abbiamo una bambina, il centro del mio mondo, di 7 anni. Da circa un anno e mezzo, ho iniziato ad esser insoddisfatta del rapporto con mio marito...lui sempre fuori per lavoro, al rientro a casa incentrato sempre ed esclusivamente sul proprio io, senza interessarsi alla mia giornata, senza nemmeno mai pronunciare un semplice "come stai?" Cosa che con il passar del tempo, mi ha portato a raffreddare i miei sentimenti e anche il desiderio nei suoi confronti... Torno, però, un attimino indietro nel tempo...sono rimasta incinta a 21 anni e ne è seguito, prima ancora della nascita della bambina, il matrimonio. Matrimonio e bambina,mi hanno portato a lasciare gli studi universitari e a dedicarmi interamente ed esclusivamente alla mia famiglia in tutti questi anni.
Siamo a settembre 2019,la mia bambina inizia la scuola primaria, così conosco il suo maestro. Vengo di lì a breve eletta rappresentante di classe, cosa che mi porta ad esserne costantemente in contatto... sono a contatto anche con sua moglie, insegnante anch'ella di mia figlia. Entrambi mi adorano, instauriamo un rapporto di rispetto e stima. Siamo a marzo, lockdown, didattica a distanza, i miei rapporti con gli insegnanti si intensificano, specialmente con lui, coordinatore della mia classe. I tecnicismi scolastici si trasformano in lunghe telefonate, in cui si inizia a parlare anche della propria vita privata, ci si inizia a conoscere con molta naturalezza. Pian piano le telefonate, i messaggi aumentano... abbiamo mille interessi comuni, mille argomenti su cui confrontarci e una medesima situazione matrimoniale insoddisfacente...ci ritroviamo da un giorno all'altro anche a chattare fino a tarda sera... lui inizia un corteggiamento decisamente delicato, elegante, mai invadente. Ha 20 anni più di me però, cosa che gli provoca inquietudine. Decidiamo di prendere un caffè da me un giorno...ci vediamo, siamo anche vicini,ma ci imponiamo che la miglior cosa da fare è non cedere e non ingarbugliare ancor di più le nostre vite, di fatti non accade nulla, nemmeno un bacio. Passa circa una settimana, ci incontriamo per strada, si offre di darmi un passaggio al supermercato, deve andarci anche lui! Ed è nell'ascensore di quest'ultimo, che mi bacia... il giorno dopo ci ritroviamo a far l'amore per la prima volta e inizia la nostra relazione... è passato un mese, ci sentiamo tutti i giorni e per quasi tutto il giorno, troviamo un pretesto per vederci anche solo 5 minuti (un passaggio, un caffè) appena possibile. E se riusciamo, con organizzazione, ci ritagliamo qualche ora per stare insieme. Ci manchiamo quando non riusciamo a sentirci, siamo il pensiero costante l'un dell'altra, a momenti ci sembra d'impazzire perché vorremmo star insieme e fare le cose nella normalità di una coppia. Lui mi ha dichiarato di essersi innamorato, di amarmi follemente, di volermi solo sua. Inizio anch'io a provare le sue stesse emozioni. Non avevo mai tolto rispetto alla mia relazione coniugale, quello che mi allibisce è il non aver sensi di colpa, sento benessere, felicità e amo stare tra le braccia di quest'altro uomo. È troppo presto per comprendere quale sia la strada giusta da seguire, ma vorrei un consiglio, un riscontro su quanto mi stia accadendo. Ringrazio anticipatamente

Dea ho letto tutto d’un fiato il suo racconto. Dovrebbe scrivere e pubblicare perché secondo me riesce a catturare l’interesse e l’attenzione. Torniamo alla sua situazione e credo che sarò brevissima. La relazione con suo marito è iniziata quando lei era giovanissima e con qualche desiderio nel cassetto. Dalla lettera percepisco, anche, il suo desiderio di raccontarsi e penso che le sarebbe d’aiuto parlarne con uno psicoterapeuta. La relazione che sta continuando a crescere, alla lunga potrebbe diventare un grosso problema per lei e per la sua famiglia. Appunto aprendosi e chiarendosi potrebbe scoprire sinceramente le sue intenzioni e trovare la forza di cambiare la sua vita.

Saluti

Silvana Russo