Depressione causata da disturbo alimentare
Buongiorno,
vorrei sottoporvi un problema di cui è afflitta la mia ragazza e del quale non so porre rimedio.
La mia fidanzata è una ragazza di 25 anni e praticamente da sempre ha un cattivo rapporto con il cibo e di conseguenza con il suo corpo.
Quando l'ho conosciuta, circa 2 anni fa, pesava all'incirca 80 kg per un'altezza di 1.65, viveva in uno stato depressivo profondo dovuto in parte ad una relazione terminata circa un anno prima e a questo cattivo rapporto con il cibo che la perseguita da quando era bambina.
Dai suoi racconti mi ha fatto capire che il non sentirsi accettata dai genitori (è sempre stata un po' in sovrappeso) e i divieti alimentari imposti, gli hanno provocato la reazione contraria e hanno causato questo rapporto difficile con il cibo e con il suo corpo.
Iniziata la relazione con me abbiamo insieme rimesso a posto alcune situazioni, gli ho dato la sicurezza e l'amore che gli mancavano ed è riuscita a reagire e a vivere meglio questi problemi.
Si è messa d'impegno e senza nessuna mia forzatura in circa un anno ha perso una ventina di kg arrivando più o meno ad un peso che lei ritiene accettabile...
Questo però invece di migliorare le cose ha peggiorato il suo stato d'animo, vive costantemente con il terrore di poter ringrassare e continua a seguire un'alimentazione squilibrata.
Non riesce ad accertarsi fisicamente e inoltre segue delle diete troppo restrittive che la portano ad essere sempre di cattivo umore e depressa (lei è una buona forchetta e soprattutto molto golosa e le continue rinunce gli pesano terribilmente)...
Ormai è da circa un anno che non riesce a trovare una stabilità e questo si riflette nella nostra relazione, perché il più delle volte è triste e giù di morale e nonostante gli stia sempre vicino e cerco di dargli consigli e di farla divertire, si chiude in sé stessa e non riesce più a reagire.
Questa situazione che si è creata si sta riflettendo in maniera troppo negativa nella nostra storia perché da un lato vedo la persona che amo stare male e vivere turbata ogni giorno della sua vita e dall'altra mi sento totalmente impotente e incapace di aiutarla in maniera concreta.
Stiamo temporeggiando in attesa di una svolta, ma più passa il tempo e più mi rendo conto che forse da soli non possiamo farcela.
Vi sarei grato se possiate darmi dei consigli o suggerirmi anche il terapista che può fare al caso nostro, perché come spiegato il problema parte principalmente dal cibo e dall'alimentazione per poi sfociare nel non accettarsi fisicamente e nella vita quotidiana e di coppia
Vi ringrazio per l'attenzione e rimango in attesa dei vostri consigli/soluzioni
"Perché come spiegato il problema parte principalmente dal cibo e dall'alimentazione per poi sfociare nel non accettarsi fisicamente e nella vita quotidiana e di coppia".
Il terapeuta è colui che dopo una serie di valutazioni vi restituirà le proprie considerazioni. Principalmente cercherà di approfondire la storia della ragazza e quando si sono inseriti alcuni comportamenti disfunzionali.
Personalmente, penso che dietro i problemi alimentari ci siano spesso, oltre chiaramente ad un regime alimentare o rapporto con il cibo acquisito dalla propria famiglia d'origine, altri temi. Non è insolito vedere che con un buon percorso terapeutico il focus si sposta su altri blocchi che erano stati inconsapevolmente tenuti nascosti. Il lavoro, quindi, non si concentra sul non mangiare questo o quello o cambia abitudini e stili di vita. Sarà la persona stessa che iniziando a liberarsi o a prendere consapevolezza di alcune zavorre riuscirà a ritrovare un suo equilibrio.
Un caro saluto
Silvana Russo