Dott.ssa Silvia Dolce

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Dott.ssa Silvia Dolce

psicologo e psicoterapeuta psicodinamica

Sviluppare l'autostima del tuo bambino in pochi passi

L’autostima va differenziata dal concetto di sé che è una costellazione di elementi a cui una persona fa riferimento per descrivere se stessa. L’autostima è una valutazione circa le informazioni contenute nel concetto di sè.

L’autostima viene determinata da informazioni oggettive e soggettive, riferite a tre tipi di sé:

  • sé reale: è la valutazione oggettiva delle nostre competenze;
  • sé percepito: è la valutazione del sé reale;
  • sé ideale: corrisponde a come si vorrebbe essere.

L’autostima si costruisce, passo dopo passo, sin dai primi giorni di vita del piccolo e dipende, soprattutto, dal rapporto con le figure significative che si prendono cura di lui, dalla loro capacità di infondergli sicurezza e fiducia in se stesso e negli altri. In questo articolo cercheremo di offrire dei consigli utili che possano fungere da guida per promuovere l'autostima del proprio bambino.

Come si costruisce l'autostima nel bambino?

Un bambino piccolo si basa inizialmente su criteri esterni per confermare il proprio valore personale e la propria competenza, attraverso la dimostrazione di amore e approvazione da parte degli altri. Nei primi anni di vita il bambino sviluppa un’immagine di sé in base alla percezione di una positiva o negativa relazione con le figure primarie di riferimento.

Essendo il mondo sociale il primo punto di riferimento per il bambino, ci si aspetta che siano le persone significative della sua vita a dimostrargli amore e approvazione.
Satir (1972) scrive:

“Un bambino, quando viene al mondo non ha né un passato né esperienze da cui trarre indicazioni per gestire se stesso, nessuna scala grazie a cui giudicare le sue capacità. Deve basarsi sulle esperienze che ha con le persone che gli stanno intorno e sui messaggi che esse gli inviano riguardo al suo valore come persona”.

Il modo in cui il bambino interpreta i messaggi verbali e non verbali (espressione, postura, tono della voce) gioca un ruolo fondamentale. Se i nostri messaggi sono ambigui o incoerenti, il bambino tenderà a credere di più al linguaggio del corpo che alle parole.

Il “seme” dell’ autostima è insito in ciascun individuo già dalla nascita, ma non è una abilità posseduta in termini assoluti, è una facoltà che va coltivata e sviluppata.

L’autostima riguarda quattro ambiti fondamentali di vita:

  • sociale: riguarda il rapporto con i pari e le situazioni che possono implicare  l’incontro con persone nuove; si tratta di come stiamo quando siamo con gli altri, se ci sentiamo approvati, sostenuti, aiutati;
  • scolastico: riguarda il modo in cui ci sentiamo nell’intraprendere un’attività, superare una prestazione o raggiungere un risultato scolastico;
  • familiare: è in relazione al rapporto con i membri della famiglia e le valutazioni reciproche;
  • corporeo: è legata all’aspetto fisico e alle prestazioni fisiche.

L’autostima, influenza l’autoefficacia, cioè la consapevolezza di poter padroneggiare le situazioni e raggiungere i propri obiettivi, ma anche il tono dell’umore, le relazioni affettive e la presa di decisione. I bambini con bassa autostima vivono con un forte senso di inferiorità rispetto agli altri, sono solitari e reagiscono male alle critiche e alle pressioni sociali. Tendono a fuggire da eventuali fallimenti, tendono a idealizzare gli altri e provano un forte timore del giudizio altrui.

 

Se vuoi "insegnare" al tuo bambino a raggiungere un buon livello di autostima bastano pochi passi:

 

  1. Aiutalo a sviluppare una buona conoscenza di sé, è importante che il bambino comprenda  chi è, e soprattutto quale posto occupa nel contesto sociale. Insegna lui quali sono gli aspetti che lo distinguono dagli altri, ma anche quelli che lo rendono simile; spiegagli che le persone possono agire in modo diverso in base al contesto.
  2. Insegnagli a sviluppare la conoscenza degli altri come altro da sé con le proprie emozioni e con la propria identità, così da rispettare e tollerare il punto di vista degli altri. Non dimenticarti di rafforzare l'idea dell'importanza di mantenere sempre la propria identità. 
  3. Insegnagli ad accettarsi e ad avere consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie aree di difficoltà così da potersi migliorare. Un bambino deve accettare che è naturale fare errori e che è grazie agli errori che è possibile migliorare.
  4. Rendilo  autonomo.
  5. Aiutalo ad avere fiducia in se stesso ricordandogli che  ognuno ha il diritto di essere se stesso, ognuno ha il suo valore e che ciò che è importante è imparare ad essere flessibili.

 

Errori da evitare e situazioni in cui fare attenzione:
 

  1. E' estremamente importante evitare di etichettare il bambino come “timido”, sia parlando direttamente con lui sia con gli altri. Le etichette rimangono addosso generando una profezia che si autoavvera. È importante assicurarsi che il bambino abbia una visione positiva di se stesso e se manifesta emozioni negative come la paura, non bisogna dimenticare di aiutarlo ad accettare i suoi sentimenti: “Sembra che tu sia nervoso, è comprensibile”. In queste situazioni è fondamentale evitare di ignorare o minimizzare i suoi sentimenti con frasi del tipo “non essere sciocco, i grandi non sono timidi”. Questo tipo di commenti porta il bambino a pensare che i propri stati d'animo non siano adeguati. Questo può generare confusione e distorsioni cognitive. È riscontrato come i bambini, i cui sentimenti vengono accettati e compresi dai genitori, tendono ad essere molto più espressivi dal punto di vista emotivo, e ad avere più sicurezza e autostima.
  2. Per alleviare i dubbi del bambino potrebbe essere utile parlare di un generico “altro”: “tutti si sentono insicuri a volte”, o riferirsi a situazioni che scoraggiavano ma che sono state superate con successo: “a volte al lavoro avevo paura di parlare, ma ho sempre fatto uno sforzo e poi mi sono sentito bene”. Può essere utile usare dei racconti o delle fiabe per introdurre il tema relativo alle modalità con cui affrontare le proprie paure o superare le sfide della vita. Con il tempo è importante provare a  incoraggiare nuove attività, in modo graduale e facendo un passo alla volta per raggiungere dei piccoli successi,  che potranno aiutarlo ad acquisire più sicurezza.
  3. I bambini imparano le proprie abilità sociali e comunicative osservando gli altri, quindi è fondamentale essere un buon modello di riferimento da seguire per quanto riguarda le modalità interattive.
  4. È importante utilizzare con il bambino affermazioni che possano aiutarlo ad aumentare la fiducia e la sicurezza in se stesso: "Ah, vedo che sei un po' preoccupato, ma sono sicura che riuscirai ad affrontare questa situazione!". Inoltre, un altro suggerimento potrebbe essere di ricorrere a delle lodi e dei rinforzi, per identificare con chiarezza i comportamenti corretti: “Hai salutato anche se eri nervoso, sei stato proprio bravo!”.
  5. Se il bambino è sempre triste e chiuso, ha difficoltà relazionali, è diventato improvvisamente ansioso, può essere utile prendere in considerazione l’idea di parlarne con il proprio medico o chiedere un supporto psicologico

L'autostima o stima di sé è un esperienza soggettiva legata a ciò che ciascuno sente e pensa a proposito di se stessi, l'autostima è legata anche al sentirsi capaci e degni di amore. Credere nel proprio valore e nelle proprie capacità ci permette di affrontare le sfide di ogni giorno, di porsi degli obiettivi e di cercare delle strategie funzionali per raggiungerli. 

Si può fare molto per aiutare i bambini a costruire e mantenere la propria autostima, ciò che conta però è incoraggiarli a riconoscere i propri successi, a stimolarli facendo in modo che puntino sempre ad obiettivi realistici, a fargli comprendere che un insuccesso non è mai un attacco alla propria persona ma uno stimolo per riprovare a fare meglio, sempre una possibilità di crescita e mai una sconfitta.

 

 

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