Dott.ssa Silvia Ferrarelli

Dott.ssa Silvia Ferrarelli

psicologo, psicoterapeuta, mediatore familiare

Mio figlio non riesce a restare concentrato

Gent.me Dottoresse, Gent.mi Dottori, sono la mamma di un bambino di 6 anni che ha iniziato la scuola primaria. Ha voglia di andare a scuola ed imparare ma arriva a casa sempre piu' nervoso ed agitato cercando ogni pretesto per attaccare briga con me e per sfogarsi con tanti capricci ed il rifiuto per ogni regola e richiesta. La situazione è questa: non riesce a restare concentrato e porta a casa sempre vari esercizi e/o disegni da finire o da fare (che avrebbe dovuto fare a scuola ma che non fa perche' si isola nel suo mondo perche' è distratto e perche' vuole sfuggire a cio' che lo circonda, per es. le urla della maestra) aumentando il carico dei compiti. Ha subito alcuni "scherzi" da parte di bambini piu' grandi e si fa distrarre dai compagni piu' vivaci (si ritrova un po' da solo e magari vuole farsi accettare o non stare da solo?). E' un bambino molto affettuoso, estremamente sensibile, molto generoso, solare ed intelligente (gia' da tempo sa leggere e scrivere ed ha imparato da solo spinto dalla sua curiosità e voglia di imparare). Leggendo qua e la', ho trovato vari riferimenti ai bambini definiti "spirited" (amplificati) ed ho riconosciuto la maggior parte dei tratti caratteriali del mio bambino e dei suoi comportamenti. Abbiamo cercato di parlargli ed esortarlo a rispettare le regole, a fare gli esercizi in classe e a capire quali sono i suoi doveri rispetto alla scuola ed al suo comportamento in famiglia ma la situazione è difficile, non migliora (neanche con le punizioni) ed inoltre crea nervosismo anche in famiglia. Mi sento inadeguata e comunque non riesco ad arginare i suoi sfoghi ed i suoi capricci. RingraziandoVi per avermi ascoltata, spero in un Vostro consiglio. Distinti Saluti.

Quando un bambino esprime un sintomo(in questo caso difficoltà di concentrazione e comportamento disturbante)ciò è generalmente espressione di una sofferenza o di un disagio.Tale disagio può esser ascritto ad una difficoltà di tipo attentivo(ed in questo caso dovrebbe fare un approfondimento neuropsicologico)oppure esprimere un disagio relazionale. Bisogna riuscire a capire prima di punire...Le consiglio un approfondimento psicodiagnostico con uno psicologo che si occupa di psicologia evolutiva e in particolare abbia una formazione in neuropsicologia dell'età evolutiva.Se non ci sono difficoltà di tale tipo è verosimile che il comportamento irregolare di suo figlio sia da imputare ad un disagio relazionale(ed in tal caso è utile una consulenza psicologica di tipo familiare). Cordiali saluti,