Dott.ssa Simona Coscarella

Dott.ssa Simona Coscarella

Psicologa, Psicoterapeuta

Sono un saccente presuntuoso

Salve, uno dei miei problemi è che sono un saccente presuntuoso. Fin da quando ero bambino, con chiunque mi relazioni, ho sempre esibito la mia (presunta) “cultura“ utilizzando un vocabolario forbito, riferimenti alti, nozionismo, improbabili citazioni insomma tutto ciò che potesse farmi apparire come una persona molto intelligente; purtroppo tutto ciò mi viene naturale, automatico e contribuisce a rendermi come minimo antipatico (chi vuole avere a che fare con un saccente?) e, peggio, non riesco ad avere relazioni autentiche sul piano affettivo (indosso la maschera del guru saggio, oppure cerco di mettermi sulla loro lunghezza d'onda dimostrandomi più esperto di loro nei loro campi di interesse con la (vana) speranza di accattivare la loro simpatia ecc.). Inutile dire che a furia di studiare tuttologia non ho sviluppato una vera cultura, tanto meno una vera competenza in nessun campo, cosa che si fa sentire negli studi e nel lavoro. Ricollego questo mio atteggiamento all'eccessiva attenzione che i miei genitori ponevano sulla scuola, e alle sperticate lodi che ricevevo da mia madre quando riuscivo bene negli studi (che corrispondevano ad un clima da Terrore Bianco quando portavo brutti voti a casa) con una conseguente paura del giudizio altrui da cui mi difendo nella trincea della saccenza. Per superare tutto questo sto cercando di relazionarmi in maniera più autentica possibile con chi incontro e con ciò che faccio (ad esempio ho preso a suonare la chitarra per provare a dar sfogo alla creatività e alle emozioni) anche se torno per incappare sempre nello stesso errore e mi trovo a “fare il professore“, come sempre. Vi scrivo perché sarebbe per me prezioso un vostro pensiero su questo meccanismo perverso e sulle vie per smantellarlo. E come diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.” Vi ringrazio di cuore per la vostra pazienza.

Caro Gabriele, come chiaramente saprai, :), soffrire il giudizio altrui crea insicurezze anzichè sicurezze e una parte importante del nostro sapere e di alcune, poche certezze, ci vengono fornite dall' esperienza e non dal nozionismo....dovresti cominciare ad abbandonare la saccenza e trasformarla in consapevolezza...per fare questo ti consiglio un percorso di psicoterapia(ti consiglio la bioenergetica) che ti aiuti ad entrare in contatto con le tue emozioni e che ti permetta di esprimerti. Valuto molto positivamente la tua intenzione di suonare uno strumento....ma non devi e non potrai mai suonare in una orchestra, quindi ciò che ti consiglio è di DIVERTIRTI( ti diverti?)e di dare libero sfogo alle tue emozioni, di qualunque natura esse siano. Reimparare a camminare accettando di barcollare....

Un abbraccio