Da tempo covo un malessere che mi trattiene dal vivere
Salve a tutti. Sono Elettra, ho 18 anni. Ho deciso di scrivervi perché da tempo covo un malessere che mi trattiene dal vivere. Sono sempre stata una bambina taciturna e solitaria, a detta degli altri molto intelligente, anche se ho sempre faticato a crederlo. A scuola ho conseguito risultati eccellenti, ma gli standard richiesti erano bassi e i miei risultati sono dipesi per lo piú da uno scarso interesse dei docenti nello svolgimento della loro professione o peggio di una loro scarsa preparazione. Ho pertanto costruito una preparazione culturale parallelamente a quella scolastica e forse é stata questa a essere premiata. La mia curiositá mi spinge ad approfondire le discipline piú disparate, ma a distanza di tempo non riesco a richiamarle alla mente in quanto mi sembra di immagazzinarle sottoforma di ammassi globulari, “immagini mentali“, che non si prestano a essere tradotti in un flusso di parole. Ogni volta che esprimo qualcosa, oserei dire che ció che ne viene fuori costituisce un decimo del concetto originario. Premetto che oltre che dai miei coetanei mi sono sempre trovata isolata dai miei familiari, a causa di un disprezzo da parte loro della mia “diversitá“, che ritengo sia, invece che un fattore negativo, una visione molto piú lucida della realtá. Mi sembra chiaro ricondurre le mie difficoltá comunicative e mnemoniche alla scarsa tendenza alla socializzazione, ma adesso che mi approccio agli studi universitari non mi sento all'altezza della situazione. So di essere potenzialmente capace di comprendere anche concetti complessi, ma nel momento in cui cerco di dialogare anche solo con me stessa riguardoo a essi é come se mi paralizzassi. Molto spesso, anche nelle uscite con gli amici, mi isolo, ma non sono tanto immersa nei miei pensieri quanto in un vuoto, e non solo quando sono con gli altri, come se i miei processi mentali fossero oscurati alla mia coscienza, inconsci. Chiedo scusa per la narrazione un po' discontinua, é solo che non so bene come porre il problema. Forse sarebbe opportuno aggiungere che sono solita avere pensieri negativi e istinti suicidi da quando avevo circa 13 anni.
Cara Elettra, le consiglio di parlare molto chiaramente con i suoi genitori del suo malessere e di iniziare un percorso di psicoterapia. Ciò che manca nella sua descrizione sono le emozioni, vive molto con la testa e finisce per aggrovigliarsi nei suoi stessi pensieri. Il rapporto che creiamo e coltiviamo con le nostre emozioni è tutto, l' intelligenza formale è solo un valido supporto, che senza una base emotiva solida e consapevole può diventare un enorme fardello. Lei ha bisogno di una guida capace e consapevole che la guidi nel suo percorso di crescita.
Pensare non fa cambiare le cose, solo l' azione è capace di determinare cambiamenti.
Cari saluti