Mia figlia sfoga la sua rabbia provocandosi tagli sul braccio sinistro
Buonasera. Ho un problema con mia figlia di 15 anni. È a casa da scuola da oltre un mese.( secondo anno di liceo) Dice che sia l'ambiente scolastico che il studiare le creano ansia. Questo periodo non riusciamo a capire esattamente da quando sia iniziato. Ho scoperto circa due - tre mesi fa, spiando i suoi messaggi su whatsapp, che stava vivendo un periodo critico e sfogava la sua rabbia provocandosi tagli sul braccio sinistro. Tagli non profondi provocati da lamette di temperini. Ha comunque dato il permesso alla psicologa di mettermi al corrente. In casa cercava di nascondere il tutto e come dice lei ha cercato sempre di tenere una maschera con tutti per nascondere la sua angoscia. Al pensiero di rientrare a scuola, cosa che comunque tentava di fare, la sera prima aveva attacchi di pianto e di panico che la portava quindi a non rientrare. Da un mese e mezzo sta affrontando un percorso con una psicologa com la quale si trova bene e va volentieri. Ma non vedo ancora spiragli e soprattutto non vedo volontà di affrontare alcuna difficoltà. Ha avuto un litigio con una compagna di classe circa due mesi fa e questo le ha ulteriormente peggiorato il suo stato o è stato l 'inizio. Non so davvero che fare oltre a chiedere anche ai professori di poterle dare una mano per il rientro magari alleggerendo il carico di lavoro. Non ci sono problematiche in famiglia se non un lutto avuto la scorsa estate del nonno paterno anziano. Ho paura però che sia, tutto questo, solo un capriccio che lei alimenta ulteriormente per avere attenzioni da parte di tutti. Molti amici di whatsapp sono al corrente della sua angoscia e dei suoi tagli e dei suoi messaggi di voler farla finita. Chiedo come comportarmi, se è il caso di rivolgermi ad altri professionisti e se è il caso di assecondarla o di spronarla. Grazie mille per il consulto
Gentile Caterina, comprendo benissimo la sua preoccupazione e la sua ansia. L' adolescenza è un periodo particolare, come lei sa e tutti i ragazzi tendono, in modi differenti a manifestare dei disagi. Ha fatto benissimo a far seguire sua figlia da una psicologa ed è un segnale molto positivo che lei sia si trovi bene con la collega. Ciò che mi sento di suggerirle è di avere pazienza, perchè i risultati non possono essere istantanei, soprattutto con gli adolescenti, che ancora sono in una fase di costruzione e uno psicologo-psicoterapeuta ematico è in grado di essere una buona guida. Cerchi di stabilire con sua figlia un rapporto basato sulla comunicazione e sul compromesso. In base alle circostanze una volta sarà lei ad andare incontro e una volta sarà sua figlia. Sua figlia ha un problema, non è malata ma neanche bugiarda. I problemi d' altra parte fanno parte della vita di tutti noi e impariamo, proprio nell' affrontarli, ad essere persone più capaci e più sicure di noi stessi. Le consiglio di leggere un libro molto utile: "Un genitore quasi perfetto" di Bruno Bettheleim. Se dovesse sentirsi in difficoltà nel gestire il suo ruolo in questa situazione, consiglio anche a lei di intraprendere un percorso/guida con uno psicoterapeuta della sua zona e in particolare le consiglio la Psicoterapia ad indirizzo Breve Strategica.
Le auguro il meglio