Dott.ssa Simona Coscarella

Dott.ssa Simona Coscarella

Psicologa, Psicoterapeuta

Non riesco a prendere una scelta, sono paralizzata dall'ansia e divisa a metà...

Buongiorno,
vi racconto la mia storia...
Sono una ragazza prossima ai 27 anni, all'età di 22 ho conosciuto il mio attuale compagno e dopo circa 1 anno e mezzo sono andata a convivere, in casa sua. Il distacco da casa mia è stato traumatico, i miei litigavano sempre, perchè mio padre col tempo è sempre stato assente ed infine alcolizzato, mia madre succube della situazione.. ed infine c'era mia sorella piú piccola di 5 anni.
Dopo poco tempo è arrivata a ciel sereno la notizia che mia madre voleva separarsi. E cosí fu. Con conseguente vendita della casa (altro trauma) e con il trasloco da parte di mio padre da 1 parte e mia madre e sorella da 1 altra, in 1 altro paese piú lontano (affitto).
In tutto ció è mancata la mia presenza a sostenere mamma e sorella, ma in quei frangenti abitavo altrove e senza macchina, soffrivo la loro mancanza... mi ero buttata a capofitto nella mia attuale storia anche se stavo malissimo e non riuscivo a stare di la. Ora il mio compagno è tornato in terra d'origine x lavoro a 1200km da qui e mi aspetta x andare avanti con la nostra vita.
Attualmente mi sono appoggiata x abitare da mia madre, ma i rapporti si sono incrinati e mia sorella non mi parla piú. Fra poco dovrei raggiungere lui, devo prendere 1 decisione, ma sono straziata perchè stare qui mi ha fatto sentire la loro mancanza. Con mia madre riesco a dialogare, ma non c'è modo di parlare con mia sorella o riallacciare i rapporti.
Sono in ansia totale, vado avanti a gocce perchè mi alzo e mi addormento con tachicardia e soffro di forti attacchi di panico. Durante il giorno piango spesso e non voglio uscire di casa.
Il mio desiderio di crearmi 1 futuro con lui rimane e quanto prima dovrei prendere una scelta, pormi 1 obiettivo. Non riesco a vivere qui, cosí. Mi sento inutile, ho pensieri brutti e sempre piú negativi.
Ah, durante i 3 anni di convivenza i rapporti tra me e i miei son diventati nulli e conflittuali, mia sorella mi accusa di abbandono e ora non mi accetta. Il mio compagno non comprende i miei genitori che in questi anni non mi sono comunque stati vicini solo, perchè me ne sono andata, e non li accetta nemmeno.
Mi sento morire ogni giorno.
Vi ringrazio per l'attenzione.

Gentile Mara, a volte, quando siamo piccoli e ci sentiamo soffocare da situazioni che non abbiamo creato noi e che subiamo, scappare ci sembra l' unica soluzione per sopravvivere e a volte lo è. Purtroppo però le nostre azioni e scelte si trascinano sempre dietro delle conseguenze, anche questo è inevitabile. E' normale che sua sorella si sia distaccata da lei ed è normale che si senta in parte tradita, perchè affrontare le difficoltà in due poteva essere magari più semplice mentre reastando da sola ha, probabilmente subito il doppio o quasi. Il punto e che sua sorella appena maggiorenne avrebbe anche lei potuto cercare il modo di andare via, ma non lo ha fatto e di questo deve chiedere spiegazioni esclusivamente a sè stessa. Ciò di cui non parla e se ha studiato,se ha un lavoro. Fondare la nostra vita su un' altra persona e sulle loro scelte è molto pericoloso. Le persone vanno via, cambiano idea e noi poi che fine facciamo? Pensare a sè stessi e costruire le proprie motivazioni, le proprie passioni e la soddisfazione di sè stessi è la base più importante su cui fondare i nostri scopi di vita e la sicurezza di cui abbiamo bisogno. Colga questa occasione di crisi per riflettere su ciò che veramente desidera e di cui ha bisogno, con l' aiuto di un terapeuta della sua zona che la guidi in questo percorso di rinascita. Non è mai troppo tardi per imparare a volersi bene.

Cari Saluti