Problemi di comportamento a scuola.
Buongiorno,
sono la mamma di un bambino di 6 anni che mi crea non poche preoccupazioni a scuola. E' sempre stato un bambino estremamente vivace e irrequieto e, già all'asilo, le maestre mi dicevano che non stava mai fermo.
In più spesso fa male o disturba i compagni. Non lo fa mai con aggressività o cattiveria, non è minimamente aggressivo, ma solo come gioco. A casa, quando è fuori con noi, anche con altri bambini, ha tutt'altro comportamento. E' vivace, ma perfettamente controllabile, comprende e rispetta le regole, fa tranquillamente i compiti a casa e non fa capricci, più di un qualunque bambino di 6 anni. Il neuropsichiatra al quale ci siamo rivolti ha detto che si tratta di Adhd, ma francamente sono perplessa in proposito. Per quello che so, un bambino iperattivo ha problemi in ogni ambiente, mentre i suoi si manifestano solo nell'ambiente scolastico. E' un bambino estremamente intelligente, tanto che, anche se a scuola lavora poco e niente, è comunque perfettamente al passo con gli altri e, in certe cose anche più avanti. Quindi questi suoi comportamenti non influiscono sul rendimento scolastico. Ha un carattere solare ed entusiasta.
E' allegro,socievole e affettuoso. I compagni,malgrado quanto riferito dalle maestre,lo cercano e vogliono stare con lui. A questo punto non so cosa pensare. Potrebbe trattarsi d'immaturità? O,vista la sua intelligenza, di mancanza di stimoli adeguati?
Abbiamo provato di tutto per correggere questi suoi comportamenti a scuola,ma non sembra funzionare niente. A sentire le maestre mi sembra di avere un bambino che è Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
Vorrei fargli seguire qualche attività sportiva, ma non sono sicura di quale sia la scelta giusta. Oltretutto credo che le maestre non usino un approccio corretto, perchè ho notato che, rispetto ai primi mesi, adesso va meno volentieri a scuola, mentre all'inizio ci andava con grande entusiasmo.
Come dobbiamo comportarci?
Vorremmo fargli fare psicomotricità, ma a livello pubblico le attese sono infinite e, per quanto riguarda i privati, purtroppo, sono cifre inarrivabili per noi. Non sappiamo più dove sbattere la testa. Qualunque suggerimento sarà ben accetto. Grazie per l'attenzione.
Gentile Argy, qualunque risposta possiamo fornire attraverso questo strumento non può sostituire un colloquio con uno psicoterapeuta esperto in psicologia dello sviluppo e relazioni familiari della sua zona. Non so quale sia la routine e gli atteggiamenti in termini di comunicazione con adulti e altri bambini a cui il suo bambino ha avuto modo di adattarsi in questi 6 anni. La scuola prevede una prima richiesta di cambiamenti e di adattamento che prevedono tempo e aggiustamenti graduali per tutti. Non so che rapporto abbia il suo bambino, con le regole in generale, con la collaborazione, con il rispetto dei tempi in una conversazione o quando ha esigenza di fare qualcosa(es rispettare una fila, aspettare il proprio turno, aspettare se ha fame) Queste sono capacità che sviluppiamo allenandoci e se veniamo facilitati non impariamo a gestire la frustrazione dell' attesa e quindi anche il rispetto di alcune regole sociali vengono meno. I metodi educativi e comunicativi delle maestre di sicuro saranno diversi da quelli che ci sono in famiglia, sia per ruolo diverso sia perchè le persone sono diverse tra loro. Questo però non rappresenta un problema perchè più ci adattiamo ad avere a che fare con persone diverse, che hanno un diverso e non sempre piacevole modo di porsi, più ci adatteremo ad un mondo variegato. Proteggere troppo i nostri figli non consente loro di sviluppare competenze necessarie per l' adattamento, inoltre scoprire che ce la possiamo cavare di fronte alle difficoltà ci fa innalzare l' autostima. A volte per troppo amore mettiamo in atto noi adulti dei comportamenti che non consentono ai nostri figli di affrontare quelle piccole difficoltà necessarie per maturare. In ogni caso le mie sono semplici ipotesi, basate più che altro sulle esperienze professionali degli ultimi anni. Inoltre se è presente un uso eccessivo di strumenti elettronici, le consiglio di guidare suo figlio verso una riduzione graduale e verso un maggiore utilizzo di giochi che prevedono fantasia creatività e manualità. Per quanto riguarda lo sport è un' ottima idea. Iniziarei con attività di Giocasport che attraverso il gioco aiutano lo sviluppo degli schemi motori di base. Qualcosa di divertente e non troppo rigido che consenta al bambino di imparare a conoscere le proprie competenze motorie e le regole del gioco in gruppo e poi, più in là magari scegliere come sport come il Rugby, altamente educativo.
Cari Saluti