Come capire se si ha avuto un episodio di psicosi
Buongiorno, volevo porre una domanda dopo che ho letto attentamente le varie informazioni sulla psicosi.
Sono un ragazzo di 25 anni, ho sofferto per anni di ansia, soprattutto in età adolescenziale per vari problemi legati alla separazione dei miei genitori ed in seguito alla morte di mio zio. Inoltre, premetto che nel cambio di stagione, soprattutto il passaggio dall’inverno alla primavera/estate, mi butta giù. Sia fisicamente che emotivamente.
Fatta questa premessa, descrivo in seguito le sensazioni percepite da me nella settimana passata. Se non sbaglio, martedì scorso ero seduto tranquillamente sul divano, ad un certo punto, mi sono sentito male.
Credo fosse un attacco di panico molto forte. Battito cardiaco molto accellerato e fame d’aria, una confusione assurda, inoltre per la prima volta ho percepito la paura di impazzire. Sono andato in camera mia e dopo 10/15 minuti dal suo inizio, l’attacco di panico è svanito. Non è passata però, la paura che si potesse ripresentare il pensiero di poter impazzire.
Ero abbastanza “disteso” anche se dentro di me continuavo a sentire una sorta di timore. Giovedì sera andando al lavoro, sono stato di nuovo molto male. Ancora fiato corto e confusione più totale. Avevo la paura di perdere il controllo delle mie azioni e/o delle mie parole. Dopo una mezz’oretta dal suo inizio, è svanito, ma come potrete immaginare, appena ho finito di lavorare, appena il pensiero si è distolto dal lavoro, ho iniziato a pensare a quanto accaduto.
Portandomi dietro ancora questa sorta di timore. È un pò un cane che si morde la coda, come quando ti viene un attacco di panico ed hai timore che si ripresenti. Solo che stavolta non temo si ripresenti l’attacco di panico. Non ho avuto altri sintomi, del tipo allucinazioni uditive o visive. Posso solo annotare un “ampliamento” della percezione dei suoni, durante i due attacchi di panico.
Devo inoltre aggiungere/sottolineare che questi sintomi si sono presentati con intensità di giovedì sera come raccontato e sabato, sempre sul posto di lavoro, dove più che altro mi sentivo confuso e intimorito dal fatto che avrei potuto perdere il controllo di me stesso.
Cosa ne pensate? Credete sia un qualcosa che si potrebbe ricondurre ad una psicosi?
In attesa di una vostra cordiale risposta, vi ringrazio e vi porgo i miei più cordiali saluti.
Gentile Angelo, ciò che lei descrive, come lei stesso sostiene non sono altro che attacchi di panico. Naturale peggioramento di un disturbo d' ansia che lei riconoscere essere presente già in adolescenza. La paura di nuovi attacchi di panico, la conseguente paura di morire, di impazzire, di perdere il controllo si chiama ansia anticipatoria. Un soggetto ansioso non sviluppa psicosi ma nevrosi. Anche dispercezioni di tipo paranoide sarebbero da ricondurre nel suo caso, con molta probabilità, ad una nevrosi. Dal suo elevato bisogno di mantenere il controllo, che si evince anche dalla conoscenza abbastanza accurata dei suoi sintomi, deriva il suo malessere. Visto che è tanto informato come mai non ha ancora preso in considerazione l' idea di una psicoterapia? Quali vantaggi pensa di perdere qualora questa ansia dovesse smettere di tormentarla? Come sarebbe la sua vita se lei non avesse più paura di perdere il controllo?
Se decidesse di iniziare un percorso terapeutico le consiglio un Approccio Strategico Breve.
Cari Saluti