È giusto che i figli facciano la loro vita? O devono sacrificarla per i loro genitori?
Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni fidanzata da 4. Sempre più spesso sono triste, piango e in alcuni momenti ho anche pensato a gesti estremi. Il problema è il rapporto con mia madre. Prima di fidanzarmi avevo con in miei un rapporti splendido. Dopo il fidanzamento il rapporto si è deteriorato. Per mia madre lui non è il ragazzo adatto a me, perchè non mi permetterà di avere una vita da signora. Lui ama moltissimo la campagna e alcune volte vado ad aiutarlo. A mia madre questo non va bene perchè io sono laureata e non devo fare questi lavori; spesso mi chiede di pulirgli la casa dove abita e anche qui il disaccordo di mia madre. È arrabbiata con me perchè dice che sono troppo buona e faccio tutto quello che vuole lui e non faccio quello che vuole lei. Dice che la sto abbandonando per uno con cui mi lascerò presto dopo il matrimonio, e che io non voglio bene ai miei genitori. Il tutto perchè non rimarrò a vivere con loro dopo il matrimonio. La sua idea era che dopo sposata rimanessi ad abitare qui con loro e mi prendessi cura di loro, di tutta la casa e di mio marito. Perchè secondo la loro idea loro vengono prima di tutto e solo in un secondo momento vengo io e il mio futuro marito. Vorrebbero che io rimanessi in casa 24 ore su 24, che uscissi solo una volta a settimana e massimo per 2-3 ore. Che fosse sempre lui a venire qui e rimanessimo sempre accanto a loro. Nessuna intimità possibile. Quindi ogni volta che esco c'è un litigio molto accesso. Se tipo devo uscire ma mia madre ha bisogno di qualche cosa prima viene lei e poi posso uscire. Uscire la mattina non è possibile perchè devo occuparmi delle faccende domestiche e se invitata a pranzo dai futuri suoceri devo prima aver finito tutto. È arrabbiata a morte con il mio fm, più volte hanno litigato perchè lui vorrebbe che io avessi un qualsiasi lavoro mentre per mia madre io devo fare solo lavori da signora. Ogni cosa che lui fa viene mal di vista da mia madre che poi si lamenta con le sue amiche che le danno ragione. Se faccio una cosa non va bene e mi dice di fare colà, se faccio colà però non va bene lo stesso. È arrivata addirittura a sostenere che la mia fedina in oro fosse un falso. Odia anche i miei futuri suoceri che fino ad ora non ha mai incontrato, dicendo che sono persone all'antica, gente che non vale nulla perchè ancora non l'hanno conosciuta e non passano tutte le feste insieme. La futura casa dove andrò ad abitare è considerata da loro uno schifo di casa perchè molto piccola e che sono una pazza ad andare ad abitare lì. Il prossimo anno mi sposerò ma lei non è affatto contenta di questa scelta, vuole che ci lasciamo, e mi ha già detto che non vuole saperne assolutamente nulla...io ci soffro parecchio, anche perchè sono considerata una figlia di m...a e spesso mi dice che era meglio che non fossi mai nata. Perchè invece di rimanere qui ed accudire preferisco andarmene via e farmi la mia famiglia. Per mia madre in particolar modo la figlia viene messa a mondo solo per accudire i genitori anziani, quindi mi ostacola in tutto e per tutto. È un litigio per ogni piccola cosa e ormai sono stanca di questa situazione. Non sono più una bambina ma mi tratta come tale dicendo che io sono stupida e le mie decisioni sono tutte sbagliate
Cara Alessia,
Immagino quanto lei sia stanca e si senta soffocata e oppressa da questa situazione.
I figli non nascono per asservire i desideri e i bisogni dei genitori, ma per diventare creature libere autonome realizzate E a loro volta, se lo desiderano, procreative, in un ciclo di vita e non di chiusura mortifera come sua madre pretenderebbe da lei.
Nessun fidanzato verrebbe accolto dalla sua famiglia proprio perché questa ha una tendenza centripeta, che vuole inglobare l'autonomia di ogni membro. Sposarsi e diventare autonoma non vuol dire tradire i genitori ma mettersi nelle condizioni migliori per poterli assistere se e quando avranno bisogno, quindi prosegua Sulla sua strada, scelga le attività lavorative che lei ritiene adatte e la fanno sentire realizzata Al di là del livello e della qualifica. Ascoltando se stessa potrà imparare a capire che cosa le fa bene.
Mi sembra importante che lei finalmente l'anno prossimo spostandosi possa prendere un po' di distanza per vedere le cose con maggiore lucidità e respirare. Lei appartiene a se stessa, e nessun altro.
Si sente in diritto di essere autonoma realizzata e felice.
Spero di essere stata utile
Un caro saluto
Dottoressa Simona D'Urso