Ansia? Ansia da prestazione? Ho bisogno di un consiglio.
Buongiorno, sono qui per chiedere consiglio. Da un po' di tempo ormai ho degli alti e bassi del tono umorale. Ultimamente ho poca voglia di ridere e scherzare, spesso sono svogliato e pigro, quello che facevo prima (anche le mie passioni più grandi) son diventate pesanti; tutto questo è collegato da una forte ansia, quasi presente in tutto l'arco della giornata. La cosa che più mi "devasta" è, che il tutto si riflette nella mia vita intima di coppia, in negativo ovviamente. Tutto ciò che riguarda la sfera intima/sessuale di coppia mi mette ancora più agitazione tanto da avere una inibizione verso il sesso, una paura di farlo, un mal di pancia al solo pensiero. Sono sempre li a controllare se tutto va bene e se non va bene mi agito ancora di più e niente... Potrebbe essere causato dall'ansia da prestazione? Anche questa, probabile, bassa autostima nei miei confronti, questa insicurezza.. Perché ho notato che se riesco a fare tutto, svanisce (momentamente) questo malessere e sto bene diciamo. Finché non si presenta alla volta successiva. Tutto sembra essere programmato, invece di essere una cosa naturale. Invece di lasciarmi andare sono sempre teso, quindi l'ansia alimenta questo circolo vizioso infinito. Premetto che sto anche in una situazione particolare, in attesa di matrimonio imminente (tra 2 mesi) e in attesa di una chiamata di lavoro importante che sembra ancora non arrivare. Ad aggravare di più la cosa è la paura di essere così anche dopo il matrimonio e di rendere un inferno a quella che poi sarà mia moglie. Chiedo a voi esperti, secondo quanto riportato, quale sia il percorso psicologico più adeguato da seguire. Ripeto: quello che più mi condiziona sono i problemi della sfera intima/di coppia. Grazie a Tutti. Fabio.
Buongiorno Fabio.
Immagino quale sia il suo stato d'animo, dovendo affrontare tra due mesi il matrimonio con queste preoccupazioni. Dal suo testo emerge la forte tendenza al controllo, diventata soverchiante e che immagino sia la causa della sua apatia, poiché richiede l'impiego di tutte le sue risorse psichiche generando lo stato d'ansia in cui lei vive. È naturale che sia la sessualità la sfera che risente maggiormente di questo stato, poiché è il momento in cui Ci lasciamo massimamente andare, condizione per lei in questo momento inaccessibile.
Le consiglierei una terapia ad indirizzo psicodinamico, che ricerca nel profondo le origini della sua ansia e del bisogno del controllo, lavorando parallelamente sulla sua sicurezza, al fine di acquisire una maggiore autostima e fiducia in sé, qualità che disinnesca la tendenza al controllo ossessivo.
Sperando di essere stata utile le mando un caro saluto e resto a disposizione anche online.
Dottoressa Simona D'Urso