La mia ex ragazza soffre ormai da due anni di problemi alimentari
Buongiorno, vi chiedo aiuto perché sto vivendo una bruttissima situazione. La mia ragazza, ormai ex, soffre ormai da due anni di problemi alimentari. Mangia solo poco pesce o riso in bianco, adesso pesa 38 kg ed era arrivata a pesarne anche 34. Fa tutto a pezzi piccoli e mangia lentamente. Mi aveva da tempo confessato che in famiglia c'erano tensioni e che non stava bene ma non poteva andarsene per via dell università.. Ormai vicina alla laurea mi ha lasciato per concentrarsi solo sullo studio, e al raggiungimento del suo obiettivo. Mi ha detto anche che non può darmi le attenzioni che mi merito. Ho sempre insistito sul mangiare di piu' forse mettendola anche a disagio. Vorrei farmi sentire ma non so cosa fare, avendomi detto che è fatta per restare da sola, vuole restare da sola e pensare solo allo studio. In adolescenza ci era già passata arrivando ad essere ricoverata. Non so più cosa fare mi sento di non avere fatto abbastanza per aiutarla, vorrei aiutarla adesso, io non voglio rinunciare a lei è una persona straordinaria. Grazie per l'attenzione..
Buongiorno Gianluca,
capisco la sua preoccupazione, il disagio che ha descritto sembra essere anoressia. Purtroppo le persone che ne soffrono fanno molta fatica a riconoscerlo come un problema e soprattutto a chiedere aiuto. Anche se comprensibile, non è d’aiuto insistere perché mangino, come lei ha giustamente notato questo crea maggior imbarazzo e chiusura. Infatti il sintomo, la restrizione alimentare, potrebbe essere un modo che la sua ex fidanzata adotta per mantenere il controllo sulla sua vita ed allontanare dalla sua mente angosce percepite come intollerabili. Forse mangiare poco la fa sentire forte e potente, perdendo di vista che in realtà si sta indebolendo sempre di più e che la sua salute è seriamente a rischio. E’ particolare il fatto che tale disagio si sia ripresentato in un momento delicato della sua vita, quando sta per concludere gli studi universitari e quindi intraprendere un cammino di autonomia e separazione dai genitori, il cui rapporto sembra essere segnato da tensioni.
Comprendo quanto questa situazione la allarmi e quanto desideri poterla aiutare. Innanzitutto non si faccia colpe e non si scoraggi, continui a mantenere un rapporto con lei, facendole sentire che lei c’è e che è seriamente preoccupato per la sua salute. Tenga presente che le persone con problemi alimentari spesso temono molto la relazione con l’altro, di esserne dipendenti e, nello stesso modo in cui rifiutano il cibo, vivono come pericolose le relazioni di vicinanza affettiva (di cui però hanno anche un grande bisogno). Quindi per poterla aiutare si ponga come una persona presente, che c’è per lei, senza però essere eccessivamente invasivo. L’obiettivo è aiutarla a capire che ha urgente bisogno di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specialista in disturbi alimentari o ad una struttura ospedaliera specializzata. Mi contatti pure se ha bisogno di ulteriori informazioni su come muoversi.
Un caro saluto.