Dott.ssa Simona Rocco

Dott.ssa Simona Rocco

psicologo clinico-psicologo alimentare-psicologo dello sport

Distrutta dopo una storia che mi ha portato molta sofferenza e un aborto

Salve, sono una donna di 39 anni distrutta. La mia vita sembra essere andata in frantumi da quando ho conosciuto un uomo con cui non mi sono inizialmente lasciata andare perchè reputavo troppo diverso da me nonostante ci sia sempre stata grande intesa. Due mesi dopo l'inizio della nostra frequentazione, però, resto incinta e decido tra mille lacrime e sensi di colpa di non andare avanti. Lui è fondamentalmente d'accordo ma ci diciamo che avremmo potuto riprovarci dopo un po' di tempo e che avremmo potuto cercare di lavorare insieme alla relazione. Da lì un percorso in continua discesa. Io mi attacco a lui in modo viscerale e comincio a sognare una famiglia insieme ma passa qualche mese e complice la distanza (lui si allontana fisicamente per un grave problema familiare), di fronte alle mie continue richieste di attenzioni, conferme e vicinanza nella fase della distanza, mi lascia. Riusciamo a risentirci e torniamo insieme qualche mese dopo. A questo punto sono io a dovermi spostare in un'altra città per lavoro e poco dopo il mio trasferimento, scappa di fronte a una discussione che mette in luce di nuovo delle gravi incompatibilità e anche una forte mancanza di impegno e progettualità da parte sua. Da lì in poi non ha mai ceduto alle mie richieste di chiarimento, non mi ha più risposto. E' scomparso nel nulla da quasi tre mesi, tre mesi di dolore atroce. La mia vita dopo tutto questo mi sembra inutile. Mi sento come un rifiuto gettato via, non riesco a pensare a nessuno che possa sostituirlo e a niente che possa lenire la mia sofferenza. Ho passato la maggior parte del tempo da sola a piangere. Aggiungo che sono una persona che ha sempre avuto episodi di grande tristezza, pessimismo e pensieri svalutanti per me stessa sin da adolescente (anche se me ne rendo conto solo adesso), complice forse una situazione familiare con due genitori che a loro modo mi hanno sempre amato e aiutato materialmente ma mai veramente capito, guidata e apprezzata come adulta. Dal canto suo, lui è una persona che ha vissuto ai margini dopo il divorzio dei genitori avvenuto quando era poco più che adolescente e che ha sempre ammesso di avere difficoltà a lasciarsi andare veramente, fuggendo da tutto quello che lo faceva sentire ingabbiato. Se in passato sono andata avanti nella convinzione che ci fosse comunque da parte sua un forte sentimento da cui partire, adesso, di fronte a questa sparizione così categorica e crudele, non sono più sicura di nulla. Chiedo aiuto perché mi sembra di impazzire in alcuni momenti. Sono nella zona di Roma

Gentile Silvia,

Nella sua mail è presente una narrazione di questo suo rapporto sentimentale doloroso e ambivalente forse per Lei ed il suo ex partner.

Le rispondo con il suggerimento di scegliere un/una collega psicologo clinico di sostegno o psicoterapeuta.

Comprendo il suo dolore. TRASPARE NELLA MAIL.

L'AMORE ( come si diceva in una canzone, a volte non va' " oltre.., se non può essere condiviso "...) . Aggiungerei per motivi che la coppia incontra durante la costruzione del rapporto stesso.

L'amore, quando si ama l'Altro e ci SI fida di lui/lei ,

Accade che con la fuga di uno dei due della coppia.

Si soffre molto. ED entrambi soffrono ma si chiudono invece di parlarne.

Quando ci si rincorre, ma l'Altro non si "fa trovare" oppure ci dice : è finita.

Il rischio è di entrare in un circuito vizioso, Per Lei e la sua salute psicofisica. E perdere ancora tempo prezioso per farsi aiutare. Silvia Deve Tornare dolce ,sicura di sé e soprattutto, capire che prima di stare bene in coppia,

Si deve essere sicuri di sé stessi.

Ben centrati e consapevoli sul presente ed il proprio lavoro per essere indipendenti.

Gentilissima Silvia,

cominci da domani a prendersi cura di Lei.

Mi raccomando!

Ps. Se crede di aver necessità di integrare la terapia psicologica con dei farmaci,

Le consiglio uno psichiatria psicoterapeuta nella sua città o vicinanze. Solo questo specialista potrà sapere che tipo di psicofarmacologia potrà essere d' aiuto, senza ulteriori tempi persi.

Non abbia pregiudizi, l'integrazione dei 2metodi a volte è la cosa più saggia.

(Gli psicologi psicoterapeuti non Possono mai fare prescrizioni per legge!).

Mi faccia sapere che sta cominciando il suo percorso per rimettersi IN SALUTE A360 GRADI! Presto.

PUÒ SCRIVERMI SE LO DESIDERA, MA SOLO SE SI PRENDE CURA DI LEI. PROMESSO?

UN FORTISSIMO ABBRACCIO,

DOTTORESSA SIMONA ROCCO, ROMA.