Lasciare il matrimonio dopo 20 anni...
Ciao, ho 45 anni e conosco mia moglie da 20 anni (sposato da 15), 2 figlie di 13 e 10 anni. Dopo anni di resistenza alle tentazioni, ho conosciuto 2 mesi fa una donna di 36 che ad oggi è perfetta per complicità, simpatia, sintonia, intelligenza...etc. Posso dire che in questi 2 mesi ci siamo reciprocamente follemente innamorati. Questi anni di matrimonio hanno avuto alti e bassi. La cosa che ho sempre sofferto però è l'assenza di dialogo con mia moglie che ha determinato in me una forte chiusura e persino un duplice atteggiamento tra il me a casa e il me fuori casa. A casa sempre introverso, nervoso, irascibile, mentre fuori sereno e disponibile al rapporto con gli altri. Sarà la routine, la forte pressione lavorativa, l'esigenza di un'emozione, ma ho detto a mia moglie che queste condizioni che non mi hanno mai visto sereno nel nostro rapporto hanno trovato oggi una motivazione in grado di darmi il coraggio di affrontare un dialogo orientato alla separazione. So benissimo che 2 mesi non significano nulla e il rischio di rimanere col cero in mano è alto (l'innamoramento potrebbe evaporare serenamente) ma anche una vita da solo potrebbe essere anche più serena rispetto al rientro a casa preoccupato della gabbia creata da mia moglie. Chiaramente i dubbi, le paure sono a mille: le figlie, il dolore di mia moglie, il possibile mio atteggiamento impetuoso nel prendere questa scelta. Non mi preoccupano le conseguenza economiche (non perchè sia ricco) Voglio dare una sterzata alla mia vita ma tra la paura di commettere una grande cavolata è elevata. Sono molto innamorato dell'altra donna ma non posso sicuramente contare su una pianificazione ad oggi nè ho voglia di pianificare alcunchè; solo di vivere meglio...amo ancora mia moglie ma le condizioni di una volta non esistono più e non voglio nemmeno ripristinarle mi sa in quanto vorrei "rischiare" con la donna di cui sono innamorato. Mia moglie, inoltre, sarebbe disponibile pure a cambiare (ma ho perso la fiducia e l'entusiamo ormai) e a passare sopra al mio innamoramento se questo chiaramente smettesse di esistere (e purtroppo non è un atto volontario che voglio terminare...ammesso che voglia terminarlo!) E' chiaro che questo significa dolore per la mia famiglia (sicuramente anche per me, ma assegno a questo aspetto un livello sicuramente di ordine minore dato che mi preme di più il dolore degli altri) Come si legge, sono un turbinio di ansie ed emozioni... Spero in un vostro commento in grado non dico di illuminarmi ma di considerare piccoli semplici spunti su cui continuare le mie riflessioni e ragionamenti (anche se qui di "ragione" c'è poco)
Buongiorno Carlo,
Iniziare una nuova relazione non è necessariamente l'unica via per porre fine a quella precedente.
Forse dovrebbe in primis, assieme a sua moglie, affrontare la crisi coniugale, al netto della nuova potenziale compagna.
Spero di esserle stata di aiuto
Cari saluti