Dispnea psicogena bimbo 5 anni
Buongiorno Dottore,
Da circa 3 settimane, in concomitanza con l'inserimento al nido della piccola di 2 anni, mio figlio più grande di 5 anni ha iniziato a manifestare opposizione verso qualsiasi richiesta di attività necessarie (tipo lavare i denti o fare la doccia, che prima faceva senza problemi) reagendo con capricci e pianti esagerati e inconsolabili. Inoltre ha iniziato ad avere diversi e ripetuti episodi di "fame d'aria" sia durante la settimana che nel weekend, in diversi momenti della giornata, ma soprattutto sono molto frequenti quando esce da scuola durante la merenda del pomeriggio e alla sera prima di addormentarsi (ieri sera ho contato 25 respiri di "ricerca di aria" a circa 10 secondi uno dall'altro). Giorni fa l'ho portato al pronto soccorso ma dalla visita non è emerso nulla di patologico.
La tata della materna mi ha riferito che in due giornate distinte è successo che mio figlio si è distaccato dagli amici per mettersi in un angolo, triste, e ha pianto dicendo che gli mancavo. Poi non è successo altre volte.
Tuttavia alcune mattine mi chiede di non andare a scuola oppure di andare a prenderlo prima. Io rare volte gli concedo quest'ultima per riservarmi un paio d'ore per stare con lui senza dover rispondere alle esigenze e richieste della sorellina che intanto è all'asilo.
Anche quando era più piccolo ha sempre avuto molta difficoltà al momento del distacco e gli anni del nido ha quasi sempre pianto. Anche i primi due anni di materna sono stati caratterizzati da pianti al mattino, tranne gli ultimi tre mesi dello scorso anno. Quest'anno ha iniziato volentieri e senza pianti, ma da circa due settimane alcuni giorni ha ripreso a piangere e ad attaccarsi fortissimo alle gambe mie o di mio marito al momento del distacco. Poi una volta dentro va tutto bene e quando andiamo a riprenderlo è sereno. La stessa cosa succede quando lo accompagnamo a fare 1 ora alla settimana di baby sport...mi ha detto che le insegnanti sono brave, le attività che svolgono gli piacciono, ma gli viene mal di pancia al pensiero di entrare in un posto con tanti bimbi che lui non conosce anche se sono bravi.
Dottore può consigliarmi su come dovrei rapportarmi io rispetto alle sue richieste ed ai suoi comportamenti per aiutarlo a superare tutto ciò e così risolvere probabilmente anche il problema della mancanza di respiro?
La ringrazio molto per l'aiuto che potrà darmi.
Anna Rita
Cara Anna Rita diventare grandi non è un percorso lineare, ma anzi a volte richiede soste e quasi ripiegamenti in cui i bambini possano colmare i loro bisogni per poi ripartire verso nuove tappe.
Io ipotizzo che il suo bambino sia in uno di questi momenti di sosta in cui chiede di 'fare il pieno' di contatto con la mamma e di sostare. Quando avrà colmato questo bisogno sarà pronto per riprendere un percorso evolutivo.
I genitori sono figure che possono garantire al bambino la sicurezza di cui ha bisogno se in grado di 'sintonizzarsi' con lui/lei e dare risposte congruenti, quindi é sempre un buon esercizio quello di provare a chiedersi: che cosa mi sta comunicando con questo comportamento? Quale tipo di bisogno ha mio figlio/a in questo momento?
Questo vale per i bambini molto piccoli che non hanno ancora acquisito competenze linguistiche, ma anche più avanti anche se arriva il linguaggio.
Le auguro di riuscire a trovare il modo di ascoltare il suo bambino, ma qualora le occorresse approfondire queste riflessioni può contattarmi.
Stefania Pizzetti