Gentile ragazza. Si ricorda cosa le era successo nella sua vita un anno fa quando ha iniziato ad avvertire questo disagio? Le emozioni sono esperienze che provocano delle reazioni a livello fisiologico, psicologico, espressivo, viscerale e hanno una breve durata. Riconoscere i propri vissuti emotivi, invece che reprimerli, è fondamentale per essere in grado di riuscire ad anticipare e gestire l’attacco d’ansia, ma anche per avere delle relazioni soddisfacenti. Purtroppo non è così immediato e semplice riconoscere le emozioni che viviamo, solitamente non veniamo educati ad ascoltarci emotivamente, ma, a volte le persone che ci hanno cresciuto, ci hanno fatto capire che certe espressioni emotive non sono ben accette e perciò siamo cresciuti con la convinzione, sbagliata, che è meglio reprimerle. Sotto l’ansia c’è un’emozione che non si sa riconoscere o che non si vuole accettare perché non sembra adatta a quel contesto. Non sono gli eventi in sé a determinare le nostre risposte emotive, ma l’interpretazione che diamo agli eventi nella nostra testa. Il disagio che le racconta inizia a precluderla e a limitarla anche in altri tasselli della sua vita. Il meccanismo di difesa che lei ha descritto è quello dell’evitamento, ovvero il togliersi da una situazione che origina ansia, con la speranza di non provare più l’emozione spiacevole di quel momento. Il problema è che se evita le situazioni per te ansiogene gli da un potere enorme, ossia diventeranno sempre più ansiogene e spaventose per lei, con il risultato che il problema aumenterà. Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo per affrontare al meglio la situazione. Cordialmente