Come superare il dolore dopo la fine di una relazione
Salve a tutti, mi rivolgo a voi poichè sono in uno dei periodi più brutti della mia vita, il mio ragazzo partito in erasmus un mese fa mi ha lasciata da una settimana dopo due anni e mezzo di relazione, è stata la mia prima vera storia e sono devastata, per me è stato un fulmine a ciel sereno e non me lo aspettavo minimamente, avevamo anche prenotato i biglietti per andarlo a trovare, mi ha lasciata sabato e sarei dovuta andare da lui mercoledì. Sto cercando di reagire e di non buttarmi troppo giù ma è difficile, alterno momenti in cui mi sento meglio e mi sento in grado di dimenticarlo a momenti in cui vedo tutto nero e in cui dimenticarlo mi sembra impossibile. Ho paura di non riuscire a superarla e di non riuscire a trovare qualcuno in futuro (non un futuro prossimo perchè devo prima stare bene). Non riesco a pensare di stare con qualcuno che non sia lui. Ho molti pensieri che mi riempiono la testa e mi fanno stare male e con l'ansia, il pensiero di lui che possa andare con altre mi fa impazzire, ho difficoltà a studiare e ho l'ansia per gli esami che dovrò affrontare. Continuo anche a sperare che cambi idea ma so che è impossibile e che la scelta giusta è continuare da sola. Lui mi ha chiamato qualche giorno fa perchè gli mancavo ma così come non è sicuro di aver fatto la scelta giusta a lasciarmi non è neppure sicuro neanche che sia la scelta giusta tornare con me, ed entrambi concordiamo sul fatto che io meriti una persona che sia sicura di quello che prova per me, non una persona totalmente in confusione. Vorrei evitare di avere il pensiero per lui per mesi se non addirittura anni, questo è quello che mi spaventa di più, non riuscire ad andare avanti e non riuscire a dimenticarlo. Come fare?
Gentile Amica,
il dolore di un abbandono è una delle sofferenze più intense che possiamo incontrare nella vita. Comprendo bene come possa sentirsi ora, soprattutto per la modalità in cui è avvenuta la rottura: inaspettata, improvvisa, quasi traumatica. In queste situazioni la nostra mente si riempie di ansie, di preoccupazioni, il senso di disconferma della nostra amabilità può indurci alla tristezza e talvolta alla depressione.
Ma è proprio da qui, dal contattare questa ferita alla nostra autostima, al nostro senso di amabilità, che possiamo iniziare a elaborare il lutto della perdita. Mettere in prospettiva questo dolore non significa solo attendere passivamente che il tempo passi: dobbiamo e possiamo cominciare a distinguere i sentimenti, le opinioni e i desideri dell'altro nei nostri confronti dai nostri. Non siamo definiti dagli sguardi altrui, ma dalle nostre capacità, dai nostri progetti, dai nostri sentimenti e dalle nostre azioni.
Forse uno spezio per una breve consulenza psicologica potrebbe aiutarla in questo percorso.
Con i migliori auguri,
dr. Ventura